A Montepulciano gioiello dell’arte rinascimentale, patria del vino Nobile, si corre ogni anno il Bravìo delle botti
Le botti di circa 80 kg, sono spinte da due atletici contradaioli in una salita che dalla colonna del Marzocco deve raggiungere il sagrato della chiesa in Piazza Grande. Un chilometro circa, tutto in salita e a spirale che raggiunge la vetta del Comune sul sagrato del Duomo in Piazza Grande.
Nello scorso Bravìo si sono sfidate come da sempre le otto contrade. Due tra gli spingitori, giovani atletici e usualmente in forza alle Fiamme Gialle, nell’ultima edizione di domenica 25 agosto, si sono accasciati per malore prima di giungere a meta. La notizia riportata dalla stampa locale parla di malore, ma nega causa respiratorie o cardio-circolatorie. Di fatto Voltaia vince il Bravìo con un unico spingitore e la contrada di Cagnano in testa fino all’arco del Paolino si ferma perché lo spingitore rimasto si ferma per soccorrere il compagno.
Ciò che però si viene a sapere dalla voce del popolo, è che dopo l’arrivo in Piazza Grande anche un altro spingitore si sarebbe sentito male. Pare che da giorni avesse dei disturbi e assumesse medicinali. A seguito del malore e dei necessari approfondimenti medici, pare anche che la contrada si sia presa una multa per doping. Pare, perché queste sono voci popolari che al momento resta difficile verificare.
Ad ogni modo su otto Contrade, tre spingitori si accasciano per “cedimento fisico” o “cedimento strutturale” come scrissero per il DC9-I-Tigi Itavia. Infatti è sempre successo! Come no?! Mai visti prima tre “cedimenti fisici” in atleti che si allenano correndo in salita per tutto l’anno.
Nell’attesa che la scienzah definisca la patologia “cedimento fisico”, invitiamo a riflettere sui concetti di coincidenza, casualità e destino che negli ultimi tre anni si manifestano con quotidiana insistenza.
di Redazione