Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato di Telegram, è stato arrestato ieri sera intorno alle 20 appena sceso dal suo aereo privato sulla pista dell’aeroporto Le Bourget, alla periferia di Parigi. Lo afferma la tv francese Tf1. Durov, 39 anni, cittadino franco-russo, era accompagnato dalla sua guardia del corpo e da una donna. Il fermo è stato eseguito dai gendarmi della Gta (Air Transport Gendarmerie). Inserito nel fascicolo delle persone ricercate, Durov arrivava dall’Azerbaigian. Su di lui pendeva un mandato di perquisizione emesso dal Dipartimento nazionale di investigazione criminale francese, sulla base di un’indagine preliminare.
Durov ha la cittadinanza di quattro Paesi: Russia, Francia, Emirati Arabi Uniti e Saint Kitts and Navis, paese indipendente del British Commonwealt.
Il fondatore di Telegram, Pavel Durov, ha rivelato di recente a Tucker Carlson che l’FBI ha contattato un ingegnere di Telegram, tentando di assumerlo segretamente per installare una backdoor che avrebbe consentito alle agenzie di intelligence statunitensi di spiare gli utenti.
L’FBI ha anche assunto agenti per infiltrarsi nei gruppi Telegram “anti-vaccini”, con personale esterno dell’FBI che ha creato diverse false identità online per unirsi alle chat room gestite da gruppi che si oppongono all’obbligo vaccinale.
Il vicepresidente della Duma di Stato, Vyacheslav Davankov, ha esortato il Ministero degli Esteri russo a chiedere la liberazione di Pavel Durov. Ha anche inviato un appello simile a Sergei Lavrov. Il vicepresidente ha aggiunto che l’arresto dell’imprenditore era di natura politica e serviva per ottenere l’accesso alle informazioni personali degli utenti di Telegram.
Secondo Tf1 e Lci, Durov è stato posto in custodia sulla base di un mandato della Giustizia francese che ritiene che l’assenza di moderazione, di cooperazione con le forze dell’ordine e degli strumenti offerti dalla società di messaggistica criptata Telegram (numero usa e getta, criptovalute, ecc.) lo renda complice del traffico di droga, dei reati contro i minori e delle frodi. Il mandato valeva solo per il territorio francese.
Alexander Dugin: “Cos’altro bisogna vedere per convincersi della natura totalitaria del globalismo liberale? L’arresto del libertario (per niente filo-russo) Pavel Durov da parte di Emmanuel Macron è la prova definitiva. Niente più legalità. Niente più diritti. Niente. Solo dittatura.”
Tucker Carlson:
“Pavel Durov ha lasciato la Russia quando il governo ha cercato di controllare la sua società di social media, Telegram. Ma alla fine, non è stato Putin ad arrestarlo per aver permesso al pubblico di esercitare la libertà di parola. È stato un paese occidentale, un alleato dell’amministrazione Biden e un membro entusiasta della NATO, a rinchiuderlo.
Pavel Durov è in una prigione francese stasera, un avvertimento vivente per qualsiasi proprietario di piattaforma che si rifiuti di censurare la verità su richiesta di governi e agenzie di intelligence. L’oscurità sta calando rapidamente sul mondo un tempo libero.”
Marcello Foa: “La Francia di Macron è riuscita laddove la Russia di Putin aveva fallito: arrestare il fondatore di Telegram Pavel Durov per il suo rifiuto di partecipare a una censura di Stato.
Le accuse di complicità in reati quali traffico di droga e altro sono palesemente strumentali. Il vero obiettivo è la limitazione della libertà di parola sui #social media.
Questo episodio è gravissimo e dovrebbe far riflettere chiunque sul rispetto dei valori delle democrazie occidentali. Un rispetto sempre più retorico.”