Convegno «Amici di INSTAURARE»

CONVEGNO «AMICI DI INSTAURARE»
«La regalità sociale e politica di Gesù Cristo: storia, significato, problemi attuali»

Il giorno mercoledì 21 agosto 2024, presso il Santuario di Madonna di Strada, a Fanna (Pordenone) si svolgerà il 50° convegno annuale degli «Amici di Instaurare». Il tema generale sarà: «La regalità sociale e politica di Gesù
Cristo: storia, significato, problemi attuali»

Interverranno: il Prof. John RAO, emerito dell’Università St. John University di New York e il
Prof. Danilo CASTELLANO, direttore di Instaurare.

Tutte le informazioni sono reperibili a pag. 3 dell’ultimo numero di Instaurare.

Si informa che Domenica 4 agosto 2024, alle ore 18.00, nella chiesa della Santissima a Pordenone (via S. Giuliano) sarà celebrata una santa Messa in suffragio dell’avv. Alfonso Marchi (primo direttore del nostro periodico) e degli “Amici di Instaurare” defunti.

La storia di INSTAURARE
Le origini
Il periodico INSTAURARE omnia in Christo è stato fondato a Udine nel 1972 e da allora viene pubblicato regolarmente. Nel 2021 è entrato nel suo 50° anno di vita.

È nato per iniziativa di un gruppo di cattolici, sacerdoti e laici, costituitosi a Udine nel 1971. Occasionò la costituzione del gruppo l’approvazione della legge del “divorzio”, firmata da un Presidente del Consiglio democristiano, proveniente dall’Azione cattolica (Emilio Colombo), che, allora, ad interim reggeva anche il Ministero di Grazia e Giustizia. Il gruppo si propose di “reagire” non solo alla legge approvata nel dicembre 1970 ma anche (e ancor prima) alle premesse “neutralistiche” dell’ordinamento giuridico italiano (particolarmente ai principî ispiratori della Costituzione) e, più in generale, agli orientamenti di fondo della cultura egemone nella seconda metà del secolo XX. Al gruppo, denominatosi in un primo momento “Movimento cattolico Adveniat Regnum”, aderirono “Amici” di diverse parti d’Italia. Successivamente anche stranieri.

I due Direttori

Primo direttore del periodico è stato l’avvocato Alfonso Marchi di Pordenone. Dal 1993 (anno della morte dell’avv. Marchi) il periodico è diretto dal prof. Danilo Castellano dell’Università di Udine.

I Comitati scientifici

Il primo Comitato scientifico di INSTAURARE era costituito da: prof. don Dario Composta (Pontificia Università Urbaniana di Roma), prof. padre Cornelio Fabro (Università di Perugia), prof. avv. Pietro Giuseppe Grasso (Università di Pavia), prof. Francesco Saverio Pericoli Ridolfini (Università di Roma Tor Vergata), prof. Paolo Zolli (Università di Venezia).

Successivamente (in seguito alla scomparsa di tre membri del primo Comitato) è stato integrato e internazionalizzato. È risultato quindi così composto: dal prof. Miguel Ayuso (Università Comillas di Madrid), prof. avv. Pietro Giuseppe Grasso (Università di Pavia), prof. avv. Felix A. Lamas (Università Cattolica di Buenos Aires), prof. Francesco Saverio Pericoli Ridolfini (emerito dell’Università di Roma Tor Vergata), prof. Wolfgang Waldstein (già Rettore dell’Università di Salisburgo ed emerito della Pontificia Università Lateranense).

Essendo il prof. Francesco Saverio Pericoli Ridolfini morto nel 2009, il Comitato scientifico attualmente (2021) è composto da: Miguel Ayuso, Pietro Giuseppe Grasso, Felix A. Lamas, Wolfgang Waldstein.

Le finalità di INSTAURARE

Le finalità del periodico sono esplicitamente dichiarate nel “manifesto” datato 1° maggio 1971: “combattere ogni colpevole tolleranza e transazione in materia di fede e di morale, per affermare la necessità e l’urgenza del ripristino, anche in campo civile, dei valori religiosi, fondamento e garanzia di stabilità dello stesso edificio sociale; combattere [,inoltre,] gli attacchi della critica razionalistica, negatrice di ogni trascendenza”.

INSTAURARE omnia in Christo sostiene, dunque, la tesi secondo la quale si può parlare di ordine politico-giuridico solamente se esso è l’ordine fondato sulla legge naturale (Dieci Comandamenti), dalla quale non si può prescindere se si vuole perseguire il bene comune.

Ciò pose e pone il periodico in aperta rottura con l’egemone cultura liberale (sostenitrice dell’indifferentismo) e, prima ancora, con la cultura marxista (che negli anni ’70 del secolo scorso sembrava destinata a trionfare). INSTAURARE è in aperta rottura anche con la cultura “cattolica” modernistica sia sul piano politico sia su quello teologico. Esso, infatti, si è dovuto impegnare anche sul piano dogmatico-religioso. Ha apertamente contestato la critica razionalistica, riproposta come riattualizzazione del modernismo (la sintesi di tutte le eresie, secondo la definizione di Pio X) dalla prevalente cultura “cattolica” contemporanea sul piano dottrinale, biblico ed ecclesiale.

A differenza di altri movimenti cattolici e/o associazioni antimodernisti non erige alcuna epoca storica a modello; ritiene un errore il sostegno positivo al cosiddetto “male minore”; non ha mai “oscillato” sull’interpretazione del Concilio Vaticano II, giudicandolo in continuità con la Tradizione, anche se non sempre i suoi documenti facilitano questa interpretazione.

COMUNICATO STAMPA