Lettera di minacce di Breton a Musk, la UE si dissocia

Thierry Breton

di Armando Manocchia – Bruxelles ha accusato il suo commissario per il mercato interno di essersi comportato in modo scorretto per aver inviato una lettera a Elon Musk, minacciando di punirlo se i contenuti pubblicati su fossero stati ritenuti in grado di ”danneggiare i cittadini dell’UE”.

Il commissario Thierry Breton, il controverso tecnocrate francese, che ha preso la cittadinanza senegalese per evadere le tasse, aveva pubblicato la lettera di avvertimento su X, poche ore prima che Elon Musk intervistasse, proprio su X, il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump.

La Commissione europea ha negato che Breton avesse ricevuto l’approvazione della sua presidente Ursula von der Leyen per inviare la lettera, affermando che “I tempi e la formulazione non sono stati coordinati o concordati né con la presidente né con i commissari”

La commissione UE sta indagando su X, ex Twitter, dall’anno scorso per accuse di non conformità con il suo famigerato Digital Services Act approvato nel 2022, uno strumento di censura che mira a limitare la libertà di espressione sui social media, con la ridicola scusa di contrastare la disinformazione.

La lettera di Breton è stata inviata in un contesto di fantomatici timori sulla diffusione di disinformazione su X, accusato di alimentare sentimenti di estrema destra e di aver diffuso le immagini delle recenti rivolte nel Regno Unito, avvenute dopo che un 17enne di origini ruandesi ha accoltellato una decina di persone uccidendo tre bambine. Le proteste della popolazione esasperata sono state spacciate per razzismo e sono state causa di arresti arbitrari.

Secondo https://www.ft.com, funzionari vicini a Breton hanno affermato che la lettera era stata pianificata da tempo e che l’intervista a Trump, definita da Musk come “senza precedenti”, sembrava un “punto di innesco” appropriato per la pubblicazione.
Musk ha detto sarebbe stato “felice di ospitare” su X anche Kamala Harris, la rivale di Donald Trump nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti, su X.

Infine, un portavoce della campagna di Trump ha commentato dicendo: “L’Unione Europea è nemica della libertà di parola e dovrebbe farsi i fatti suoi invece di cercare di intromettersi nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti“.