Nei giorni in cui diventa legge il cosiddetto “decreto carceri”, nuovi disordini si registrano al minorile Pietro Siciliani, di via del Pratello
Ieri due agenti sono rimasti feriti durante l’intervento per sedare una colluttazione tra detenuti: “Situazione ormai fuori controllo” per Giuseppe Merola, segretario nazionale della Federazione sindacati autonomi, coordinamento polizia penitenziaria – durante un’attenta attività di vigilanza e osservazione”.
Qualche tempo fa i poliziotti penitenziari hanno scoperto anche “un buco di significative dimensioni, dietro un armadio in una cella detentiva, che portava direttamente sul campo ove la popolazione detenuta fruisce della permanenza all’aria”.
“L’Istituto felsineo – fanno notare Merola e Domenico Pelliccia, segretario generale aggiunto – da tempo registra criticità oggettive, dettate dalla presenza di detenuti particolarmente facinorosi e limitazioni strutturali che impongono difficoltà gestionali e di sicurezza, nonostante i significativi sforzi posti in essere dalla Direzione e Comandante di Reparto. Occorre fronteggiare seriamente anche la condizione di sovraffollamento del comparto carcerario minorile che è conseguenza, in gran parte, dell’afflusso esponenziale in Italia di Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), riversatisi nel circuito penale minorile; trattasi di ragazzi provenienti in prevalenza dal Nord-Africa, spesso poli-assuntori di sostanze stupefacenti e/o psico-farmaci, con gravi problematiche comportamentali – affermano Pelliccia e Merola – “Serve un vero e proprio cambio di passo, non possiamo esporre quotidianamente la polizia penitenziaria a rischi per la propria incolumità, urgono interventi politici e amministrativi che coniugano sicurezza e trattamento, nel rispetto della dignità umana e del dettato costituzionale”.
“Le precarie difficoltà organizzative e gestionali – osserva FP CGIL – che si continuano a registrare presso l’Istituto bolognese dettate dalla carenza organica di poliziotti penitenziari e dall’imminente depauperamento di ulteriori sei unità, continuano a non essere prese in considerazione dal Dipartimento giustizia minorile e solo grazie all’altissima professionalità del personale si è scongiurata l’ennesima situazione incresciosa. Recentemente abbiamo segnalato che all’inizio del nuovo anno, l’Istituto resterà nuovamente privo della figura del comandante di reparto titolare trasferito in altra sedeper cui è lecito chiedere urgenti chiarimenti in merito alle reali intenzioni dell’Amministrazione sul futuro dell’Istituto che ormai sembra destinato al totale abbandono – – continua il sindacato – chiediamo urgenti interventi e chiarimenti rispetto alla situazione sempre più preoccupante che riguarda la struttura e ai rinforzi fittizi che l’Amministrazione ha inviato recentemente, che purtroppo si stanno rivelando come sempre l’ennesimo buco nell’acqua”.
Mesi di disordini
Un’evasione, una rissa violenta con feriti, una buca in una cella, sono solo gli ultimi gravi episodi al carcere minorile. Interventi per “adeguamenti strutturali e di efficientamento energetico” e “lavori di ampliamento degli spazi utili allo svolgimento delle attività formative e di recupero dei minori ristretti”, ma anche nuovi agenti e un “enorme sforzo intrapreso concretamente dal Ministero della Giustizia per sopperire alle croniche carenze di personale” era stata la risposta del ministro della Giustizia Carlo Nordio a un’interrogazione parlamentare della deputata Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle. www.bolognatoday.it