Don Andrea Melis, arrestato per violenza sessuale su minore, “non può stare nella comunità del levante dove la Curia lo ha trasferito perché lì vicino ci sono delle scuole e una scuola di danza”
È quanto scritto dai carabinieri in una nota depositata al giudice per le indagini preliminari Milena Catalano. Sarebbe dunque un luogo potenzialmente a rischio di reiterazione del reato” e per questo bisogna trovare una struttura diversa. I militari fanno appello ai familiari di ragazzini che potrebbero avere subito molestie e abusi dal parroco. Dalle carte sarebbero sette i minori che avrebbero ricevuto le attenzioni morbose del prelato. Intanto gli investigatori hanno scoperto che le sigarette elettroniche che padre Melis regalava potrebbero essere di provenienza illecita visto che hanno un contenuto di nicotina di gran lunga superiore al limite consentito.
Il gip: “E’ pericoloso, ha l’Aids e non usa precauzioni”
La pericolosità di padre Andrea Melis “è ancora maggiore se si pensa al fatto che è portatore di Hiv e che ha intrattenuto rapporti senza precauzioni” esponendo la sua vittima “al pericolo”. A scriverlo è il giudice per le indagini preliminari Milena Catalano, che ha disposto gli arresti domiciliari per il sacerdote, ex direttore della scuola e fondazione Padre Assarotti e ex direttore della Fidae Liguria (Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie). Il sacerdote avrebbe contratto l’Hiv 10 anni fa in Africa, come lui stesso ha ammesso agli investigatori, ma era in cura riducendo così il rischio di contagio. Il minore non è stato infettato, ma se dovessero spuntare casi di persone che hanno contratto il virus dopo essere state con il prete, la procura potrebbe contestare anche le lesioni dolose gravissime.
Il parroco è accusato di violenza sessuale su minorenne, prostituzione minorile e tentata violenza aggravata. La misura cautelare è scattata solo per il primo reato, gli abusi reiterati ai danni di un dodicenne. Sulle altre due accuse a carico del religioso, il gip ha in sostanza rimandato la valutazione a ulteriori sviluppi investigativi. Melis è difeso dagli avvocati Raffaele Caruso e Graziella Delfino. Nella sua abitazione gli investigatori hanno sequestrato farmaci per la stimolazione sessuale ma anche capi di abbigliamento griffati e una fornitura di sigarette elettroniche che regalava ai ragazzini per attirarli a casa.
I legali: “E’ in cura e non può trasmettere Hiv”
“Padre Melis vive con un’infezione da Hiv ma la sua situazione è in cura da 12 anni presso l’ospedale San Martino di Genova e da oltre 10 anni la terapia che sta seguendo ha dato esiti positivi, poiché i controlli che periodicamente esegue confermano la non rilevabilità del virus che quindi è totalmente sotto controllo e per l’appunto irrilevante”. Lo scrivono in una nota gli avvocati Raffaele Caruso e Graziella Delfino, che difendono il sacerdote accusato di violenza sessuale su minorenne, prostituzione minorile e tentata violenza aggravata.
“Quando il virus non è rilevabile non è nemmeno trasmissibile. Questo è un principio e una conquista dell’infettivologia. Chi si trova in questa condizione – continuano – non è neanche tenuto a comunicarla perché egli non rappresenta un pericolo per gli altri. Il secondo dato è quello dell’ultra sensibilità di questa informazione: su questi dati dovrebbe stendersi in maniera totale il velo della privacy per evitare che un dato di paura istintiva, che spesso è dovuta all’insufficienza delle informazioni scientifiche, non provochi uno stigma sulle persone”. “Il pensiero va ancora una volta alla persona offesa – concludono gli avvocati – che si trova sulle spalle anche la diffusione di un’informazione di questo tipo che aggiunge il rischio di un peso ulteriore al dolore che la vicenda reca con sé. Padre Melis non aveva comunicato questa notizia a nessuno, né al suo ordine, né alla sua famiglia. Nessuno conosceva questo dato, ma questo silenzio ha una sua legittimità che nasce anche dalle conquiste della scienza. Nonostante il silenzio serbato rispetto ai fatti, padre Melis ha invece comunicato agli inquirenti questa informazione”.
Curia Genova, scelte dipendono dai Padri Scolopi
“In merito a quanto riportato su mass media locali circa l’arresto di Padre Andrea Melis, dei Padri Scolopi, accusato di abusi su minori, si precisa che il religioso non dipende dalla Curia di Genova, come riportato, ma dall’Ordine degli Scolopi, di cui è membro. La Diocesi si è interessata a questo fatto drammatico per quanto è di sua competenza e ha segnalato i fatti di cui è venuta a conoscenza al Dicastero per la Dottrina della Fede, come prevede la norma canonica. Ora la scelta di dove inviare il religioso e di come accompagnarlo è competenza del suo Ordine”. Così scrive monsignor Silvio Grilli Coordinatore Ufficio Comunicazioni Sociali Arcidiocesi di Genova riguardo alla situazione dell’indagato. “Nuovamente la Diocesi esprime il suo dolore per i fatti segnalati che hanno toccato, direttamente, alcuni minori, le loro famiglie e, indirettamente, tutta la comunità educativa dell’Istituto Assarotti, presente e operante a Genova”.
https://notizie.tiscali.it