Il Garante ha segnalato il numero dei detenuti stranieri ristretti all’interno dei penitenziari italiani: attualmente sono 19.151 (pari al 31,33%), di cui 2.787 comunitari e 16.364 extracomunitari
ROMA, 03 AGO – Al 31 luglio i detenuti presenti nelle 190 carceri e 17 istituti minorili (Ipm) sono 61.140, con un indice di sovraffollamento a livello nazionale del 130,06%, ma con punte che arrivano al 231,15% di San Vittore a causa dell’inagibilità di diverse aree di detenzione. Sono i dati forniti dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale nel corso di una recente audizione al Senato.
I posti attualmente disponibili nelle carceri italiane ammontano a 46.982, rispetto alla capienza prevista di 51.269, con un divario di meno 4.262 posti: “da un ulteriore approfondimento si evince che tale criticità è dovuta all’attuale inagibilità di diverse camere di pernottamento e in alcuni casi di intere sezioni detentive”, come per esempio a San Vittore.
Sono 150 (pari al 79%) gli istituti con un indice di affollamento superiore al consentito che in 50 Istituti risulta superiore al 150% . Inoltre, a riguardo, l’approfondimento su base regionale mostra una situazione disomogenea, per quanto la quasi totalità delle regioni (17) registrino un indice di affollamento superiore agli standard e solo 3 si collochino al di sotto della soglia regolamentare.
Il Garante evidenzia, infatti, un’estrema differenziazione: regioni quali la Puglia (165,37%), Basilicata (150,99%), la Lombardia (151,50%), il Veneto (145,54%), il Lazio (144,05%) mostrano un “preoccupante indice di sovraffollamento, in buona parte determinato dal divario in negativo tra capienza regolamentare e posti regolarmente disponibili, e tale da dover necessariamente orientare in termini logisticamente mirati i preannunciati interventi legislativi in tema di edilizia penitenziaria”. Infatti, non viene considerata praticabile una “teorica, omogenea, distribuzione della popolazione carceraria su tutto il territorio nazionale”, innanzitutto, per la “primaria esigenza di salvaguardare la prossimità del collegamento tra detenuto e proprio nucleo familiare di provenienza che impedisce l’automatico trasferimento dei detenuti in regioni come la Sardegna (il cui indice di affollamento si attesta al 93,94%), il Trentino Alto Adige (94,78%), la Valle d’Aosta (81,92%).
Infine, altro aspetto segnalato dal Garante riguarda il numero dei detenuti stranieri (gli stranieri costituiscono l’8,7% della popolazione residente totale, ndr) ristretti all’interno dei penitenziari italiani: attualmente sono 19.151 (pari al 31,33%), di cui 2.787 comunitari e 16.364 extracomunitari. (ANSA)
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