Olimpiadi, Khelif in finale: “Combatto per la dignità di ogni donna”

Prosegue il percorso olimpico di Imane Khelif dopo il ritiro di Angela Carini e le polemiche che ne sono seguite per la sua partecipazione ai Giochi

Oggi Khelif ha sconfitto l’ungherese Anna Luca Hamori nei quarti di finale del torneo di boxe (categoria – 66 kg donne). Match, anche quest’ultimo, non privo di polemiche. “È una questione di dignità e onore per ogni donna”, ha dichiarato, piangendo a dirotto, Khelif, dopo la vittoria ai punti per verdetto unanime. “Tutto il popolo arabo mi conosce da anni. Per anni ho fatto boxe nelle competizioni della federazione internazionale, loro sono stati ingiusti con me. Ma io ho Dio”.

Hamori prima del match: “Devo combattere contro un uomo”

Tornando alle polemiche che hanno preceduto anche questo incontro. Ieri, in un video pubblicato su TikTok dal titolo “La risposta a molte domanda è qui…”, l’atleta ungherese aveva riferito: “Devo combattere contro un uomo. È stato dimostrato che Imane Khelif è un uomo. Nel 2023 è stata squalificata”. Anche il fidanzato della ragazza ungherese aveva detto la sua: “Sul ring contro Khelif dovrei salirci io”.

Tutto ciò ha provocato la reazione del comitato olimpico del paese nordafricano, che ha fatto sapere di voler sporgere denuncia nei confronti della Hamori “per le sue dichiarazioni offensive sulla sua avversaria che ha definito uomo sui social”.
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2 thoughts on “Olimpiadi, Khelif in finale: “Combatto per la dignità di ogni donna”

  1. se il comitato olimpico del paese nordafricano sporge denuncia penso che faranno il dna così si vede finalmente se è maschio o è femmina.
    Il problema è chi lo fa il dna? gli emissari del WEF o l’IBA? perchè oramai il WEF e tutta la compagnia globalista ha messo le mani su tutto compreso lo sport

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