GB, ergastolo per il predicatore jihadista Choudary

Choudary

Indicato già anni fa come il principale istigatore dell’odio jihadista, era stato incarcerato nel 2016, salvo essere rilasciato per buona condotta

LONDRA – Ergastolo per Anjem Choudary, predicatore islamico jihadista di origini pachistane fra i più noti alla cronache criminali del Regno Unito, giudicato colpevole una settimana fa di fronte alla giustizia di britannica di violazione della legge sul terrorismo. Choudary, 57 anni, già finito nell’occhio del ciclone in passato per le accuse di vicinanza all’Isis e per i suoi sermoni infuocati, era stato riconosciuto responsabile il 23 luglio dinanzi alla Woolwich Crown Court di Londra di aver preso le redini dal 2014 di Al-Mouhajiroun (Alm), organizzazione islamica vietata nel Regno dal 2010. Oggi gli è stata inflitta la pena.

Nel dispositivo della sentenza, il giudice Wall ha precisato che Choudary non potrà essere scarcerato in forza di alcuno dei benefici accordati per prassi dalla legge britannica prima di 28 anni effettivi di detenzione: cioè fino al compimento degli 85 anni di età, con ciò emettendo di fatto un verdetto di vera e propria reclusione a vita. Wall ha additato Alm alla stregua di una pericolosa organizzazione ultraradicale desiderosa “d’imporre la sharia ovunque possibile nel mondo, con mezzi violenti”.

L’imputato, salito alla ribalta fin dai tempi della predicazione in una moschea di Londra in cui elogiava l’attacco alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001, era tornato sotto processo in questi mesi non solo per i suoi asseriti legami con Al-Mouhajiroun, ma pure con l’accusa di aver ispirato i seguaci dell’Islamic Thinkers Society, considerata una sorta di filiazione Usa di Alm, con base a New York.

Anjem Choudary era stato riarrestato da Scotland Yard nella zona est di Londra, dove risiede, esattamente un anno fa, assieme a un suo accolito di cittadinanza canadese. Indicato già anni fa come il principale istigatore dell’odio jihadista sull’isola, era stato in precedenza incarcerato nel 2016 con l’imputazione di contiguità con l’Isis, salvo essere rilasciato per buona condotta nel 2018 dopo aver scontato la metà di una pena a 5 anni di prigione. In passato si era inoltre fatto notare per aver tra l’altro sostenuto di voler trasformare Buckingham Palace in una moschea, mentre il suo nome era emerso pure nelle indagini su diversi attacchi perpetrati o pianificati nel Regno, in America e altrove nel mondo da giovani musulmani radicalizzati indicati come suoi ex seguaci o comunque vicini al suo verbo.

La polizia di New York, che a suo tempo aveva indagato su di lui infiltrandosi nella Thinkers Society, ha salutato la condanna britannica come il giusto epilogo di “un’inchiesta storica”, bollandolo come “un prolifico vettore di radicalizzazione”; mentre Dominic Murphy, capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, gli ha rinfacciato di aver “influenzato direttamente” gli autori di vari attentati sanguinosi “attraverso i tentacoli di Alm”.
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