Ormai è certo: il famigerato professore “fascista” dell’istituto Pirelli, che ha indotto numerosi esponenti del PD e del M5S a paventare il rischio di un dilagare di episodi di fascismo a scuola, è in realtà un ex dirigente del PD abruzzese. Non solo: è anche un convinto antifascista. Chi si è precipitato a chiedermi dichiarazioni di condanna e di stigma verso il “pericoloso eversore” ha fatto una pessima figura.
Peccato che fra costoro vi sia anche una autorevole esponente del Pd, Anna Ascani, vicepresidente della Camera, che quantomeno per il ruolo ricoperto avrebbe dovuto usare maggiore prudenza e toni più misurati e istituzionali.
Chiarito che il docente non è un pericoloso fascista, l’ufficio scolastico del Lazio verificherà ora se realmente il professore ha usato espressioni omofobe e razziste.
Lo scrive su X il ministro Valditara.
Che cosa è successo
(www.romatoday.it) – L’Ufficio scolastico regionale ha avviato un’indagine interna sul caso dell’istituto Pirelli, al Tuscolano, dove un professore si sarebbe reso responsabile di saluti romani, battute omofobe e razziste. Alcuni video pubblicati da Repubblica ritraggono il docente, in classe durante le lezioni. Nelle immagini si vede il professore appoggiato dietro a uno studente piegato sulla cattedra. In un altro chiude un alunno in un cestino per la raccolta della carta, tra le risate degli altri. Poi un selfie, con studenti intenti a fare il saluto fascista.
Aperta un’indagine
L’indagine dell’Usr punta ora a vederci chiaro su quanto accaduto al Pirelli: “Siamo profondamente rammaricati e preoccupati per quanto riportato, poiché comportamenti razzisti e omofobi sono inaccettabili e in netta contraddizione con i valori di inclusività – spiega l’ufficio in una nota – la nostra priorità è garantire un ambiente educativo sicuro e rispettoso per tutti gli studenti”.