Questo non è l’unico caso registrato nel tribunale fiorentino: i processi per reati di abusi sui minori sembrerebbero in aumento
“Dal punto di vista professionale non potevamo aspettarci di più, anche vedendo altri casi giurisprudenziali. Da un punto di vista emotivo il padre, visibilmente provato da quella giornata, probabilmente si aspettava di più”. Da una parte è soddisfatta e dall’altra, l’avvocata Maria Sole Desii, spiega l’amaro rimasto in bocca ai familiari.
All’indomani della sentenza del tribunale di Firenze che ha condannato per violenza sessuale su minore un 30enne di origine marocchina a 6 anni e 6 mesi col rito abbreviato – fatto che ha ridotto di un terzo l’iniziale richiesta di 10 anni di pena – l’avvocata è tornata a parlare di un processo che ha scosso i presenti in aula. Un processo che si è svolto in un’unica udienza con l’imputato già in misura cautelare. Ma veniamo ai fatti.
Il 28 gennaio scorso, l’uomo – già cliente dell’esercizio – è entrato in una pizzeria in provincia di Firenze e ha ordinato una pizza. Il locale era semi vuoto visto l’avvicinarsi dell’ora di chiusura. Dopo l’ordinazione, il 30enne, non visto dal proprietario dell’attività visto che era impegnato a fare la pizza richiesta, ha iniziato a muoversi nel locale. E ad aprire di stanza in stanza fino ad arrivare nelle stanze seminterrate dove il proprietario dell’attività aveva messo due letti per i figli, che così potevano riposarsi in attesa che lui avesse finito di lavorare.
E qui è avvenuto il fattaccio con il 30enne marocchino che ha abusato uno dei figli del proprietario della pizzeria, un bimbo di 10 anni e nello spettro autistico. Padre che lo poi ha colto sul fatto, coi pantaloni calati, dopo averlo iniziato a cercare per il locale visto che non lo aveva trovato al tavolo quando gli aveva portato la pizza. Lo ha strappato dal figlio e riportato su dove, riuscendo a mantenere eroicamente la calma, ha aspettato l’arrivo dei carabinieri.
Poi il processo dove oltre ai 6 anni e mezzo di pena, è stata comminato anche un risarcimento di 60mila euro al bambino e 30mila per il padre. “La famiglia – sottolinea l’avvocata – non si è costituita per denaro: la persona offesa per entrare a far parte del processo deve per forza costituirsi parte civile. Nessun risarcimento del danno potrà mai risarcire ciò che ha subito il bambino e il padre. Nessuna somma”.
Per il 30enne anche l’interdizione dai pubblici uffici e il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori. “E quando avrà scontato la pena in carcere – spiega l’avvocata – sarà espulso dal territorio italiano con divieto di farci ritorno. Un’ottima cosa anche dal punto di vista morale per la famiglia”.
L’efferato reato che ha colpito il piccolo, non è drammaticamente l’unico caso registrato nel tribunale fiorentino: i processi per reati di abusi nei confronti dei minori, sembrerebbero in aumento.
“Passando dalle aule giudiziarie tutti i giorni – commenta l’avvocata – mi rendo conto che questi casi stanno aumentando, soprattutto sui minori. Non sono notizie ufficiali ma dai corridoi dei tribunale si sente molto più spesso questa tipologia di reati: basta andare a vedere i ruoli di udienza affissi alle porte. Si leggono sempre di più udienze per 609 bis e 609 ter. Personalmente posso dire che è stata una giornata molto dura da un punto di vista professionale ed emotivo e sicuramente i familiari del piccolo faranno di tutto in modo di seguirne il percorso per cercare di fargli superare il trauma subito”. www.firenzetoday.it