La riforma del premierato finisce sotto la lente del report sullo stato di diritto della Commissione Ue
“Con questa riforma, non sarebbe più possibile per il Presidente della Repubblica trovare una maggioranza alternativa e/o nominare una persona esterna al Parlamento come Primo Ministro.
Alcuni stakeholder (portatori di interesse, ma interesse DI CHI?, ndr) hanno espresso preoccupazione per modifiche proposte all’attuale sistema di pesi e contrappesi istituzionali, nonché dubbi sul fatto che ciò possa portare maggiore stabilità”, si legge nel paragrafo IV del “Country Report” dedicato all’Italia.
Libertà di stampa
In Italia “i giornalisti continuano ad affrontare diverse sfide nell’esercizio della loro professione” e il governo è chiamato a “proseguire l’iter legislativo sul progetto di riforma sulla diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, evitando ogni rischio di impatti negativi sulla libertà di stampa e garantendo che tenga conto delle norme Ue sulla tutela dei giornalisti”. Lo scrive la Commissione Ue nelle raccomandazioni a Roma contenute nel report sullo stato di diritto. Bruxelles si sofferma anche sulla Rai, avvertendo che il governo deve “garantirne l’indipendenza” e “finanziamenti adeguati”. ANSA
I padroni dei giornali, la censura e la dittatura silenziosa