Momenti di assoluto terrore lungo le banchine della metro B alla stazione Tiburtina di Roma. Oggi, sabato 20 luglio, intorno alle 13:30, la polizia ferroviaria è dovuta intervenire per sedare un violento litigio che ha visto protagoniste tre persone, risultate poi di origine magrebina, sulle banchine della metro B, in direzione Laurentina. Secondo quanto ricostruito finora, uno dei coinvolti nella maxi rissa ha estratto una sega e, a quel punto, si è scatenato il panico, con centinaia di persone in fuga dalla stazione.
I tre avrebbero iniziato a litigare in maniera veemente in un altro scalo della metro B. Una guardia giurata dell’Atac, intuendo la gravità della situazione, li ha seguiti mentre prendevano un treno in direzione Laurentina, non prima di aver avvisato la Polfer che ha quindi atteso gli uomini alla stazione Tiburtina. Una volta giunto il treno, il macchinista ha fatto scendere tutti dal mezzo per permettere l’intervento degli agenti. Ma è stato proprio in quel momento che uno dei tre ha estratto un’arma, una sega, scatenando il panico a bordo e sulla banchina.
Panico a Tiburtina
C’è chi urlava che qualcuno stava sparando, altri che dicevano che delle persone stavano accoltellando i passeggeri in maniera indiscriminata. In un attimo è stato il delirio. Le banchine si sono svuotate, con i passeggeri che si sono messi al sicuro fuori dalla stazione. Le urla in lingua araba, raccontano testimoni, avevano anche fatto temere per un attentato.
Tre fermi ed un ferito
Attualmente, risulta ferita una sola persona con evidenti ferite al volto, trasportata in ambulanza all’ospedale Sandro Pertini. Sono state fermate tre persone, tutte di origine magrebina, con l’accusa di rissa aggravata. Una di queste è anche accusata di porto abusivo di armi perchè trovata con due coltelli. A tutti e tre viene anche contestata l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
La testimonianza
RomaToday ha avuto modo di parlare con una persona presente al momento dei fatti. Un autista di autobus al suo primo giorno di ferie estive, era arrivato a Tiburtina con la metro A da Termini per prendere poi un autobus. “Sono sceso dal treno – dice – quando una signora ha cominciato a dirmi di scappare perché c’erano due persone che stavano accoltellando tutti sulla banchina” racconta Vittorio. “Ho visto uno dei due con il coltello, ho mollato le valigie e sono scappato” passando attraverso le scale che, dalla banchina della metro A, portano nel piazzale interno della stazione Tiburtina. “Un grande spavento, c’erano persone che fuggivano ovunque” dice ancora.
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