Rio de Janeiro – “Il confronto politico è un confronto che richiede rispetto, disponibilità a essere minoranza, possibilità di poter collaborare su cose comuni nell’interesse nazionale”. È la concezione che i paesi “autenticamente democratici” devono far crescere “culturalmente” per frenare la “predicazione di violenza e odio contrapposto” che quest’anno è sfociata nei “gravi” attentati a Donald Trump, al primo ministro slovacco Robert Fico, e a esponenti politici tedeschi.
“Il rifiuto del confronto non è l’unica insidia per i paesi democratici secondo il capo dello Stato. Ci sono gli estremismi, i populismi e i nazionalismi. Sollecitato in un’intervista a Globo news su come le democrazie rappresentative possono difendersi, Mattarella ritiene che “la democrazia corre molti pericoli”.
E una delle regioni “di rilievo” è che “vi sono molte persone che non accettano il cambiamento del mondo. Il mondo ormai strettamente interconnesso senza più distanze, in cui tutti hanno legittimamente il diritto di essere protagonisti e in cui si muovono anche grandi fenomeni migratori, crea allarme in alcuni settori della pubblica opinione che cade vittima di chi fa credere che li farà tornare a un mondo che non c’è più. Ed è un inganno, perché la storia cammina, il mondo cambia e non può tornare indietro”. (askanews)