L’evento è stato organizzato dall’Associazione RRI2020, Resistenza Resilienza Italiana 2020
LA PACE NON SI CREA CON LE ARMI!
Un Flashmob sembra una goccia, ma una goccia d’acqua crea la vita
In questo caldissimo luglio 2024, al centro di Roma si è appena svolto un flash mob con lo slogan
“BASTA ARMI AL GOVERNO UCRAINO! LA PACE NON SI CREA CON LE ARMI!
LE ARMI PORTANO A UNA GUERRA MONDIALE, PAGATA SOLO DAI POPOLI!
I POPOLI DICONO NO! … PERCHE’ QUALCUNO INSISTE?
Il luogo è molto significativo, di fronte al COLOSSEO, una delle 7 meravglie del Mondo e da anni simbolo della PACE.
Ci sono state due esecuzioni, la prima a Largo Gaetana Agnesi, il bellissimo belvedere da cui milioni di turisti si fotografono con il monumentale Colosseo come sfondo, ma il cui accogliente giardino è anche meta serale di moltissimi romani, residenti nella zona (Colle Oppio) o che vengono da tutta Roma.
L’obiettivo principale del flash mob è di attirare l’attenzione del grande pubblico sull’errata e pericolosa linea politica scelta in relazione alla situazione in Ucraina e nei rapporti con la Russia, una scelta fatta solo dai vertici governativi e non dai popoli. A partire dai capi dell’UE e, obbedientemente, da quasi tutti i governi europei, incluso purtroppo il governo italiano. Perciò, l’auspicio è che anche i governi prendano atto della volontà popolare e si ricordino che la devono rispettare.
La maggioranza degli italiani è contraria alla costante fornitura di armi e denaro all’Ucraina ed è particolarmente preoccupata, sia perché è uno spreco economico che l’Italia, in piena crisi economica, non può permettersi; ma anche per il sempre più evidente pericolo di una vera e propria GUERRA, che purtroppo può facilmente portare alla distruzione atomica, senza alcun futuro per tutti.
La prolungata carenza di informazioni veritiere non aiuta. Secondo il fondatore dell’Associazione RRI2020, Andrea Gioia, la strategia politica scelta è molto più che errata, è pericolosa, contraria alla Costituzione Italiana (l’Art. 11 enuncia esplicitamente che l’Italia ripudia la Guerra, la rifiuta) e non nell’interesse del popolo.
Ma la cosa peggiore è che le recenti azioni dei paesi occidentali in Ucraina e ormai anche in territorio russo sono di fatto una dichiarazione di guerra alla Russia, un confronto può portare a una terza guerra mondiale. Una guerra che, come sempre, soffrirebbero solo i popoli, stavolta con una strage senza scampo se si arrivasse all’uso di armi nucleari, apparentemente perfino voluto, visto quante testate nucleari la NATO ha dispiegato in Europa.
In poco più di 3 minuti, il flash mob mostra cosa potrebbe accadere se il conflitto tra Stati Uniti, Europa e Russia non fosse risolto con mezzi diplomatici pacifici. 12 persone in tuta e maschera bianche e con ombrelli neri, hanno simulato coreograficamente un’esplosione nucleare, con un fungo nero, creato dall’apertura improvvisa in alto di ombrelli neri costellati dai simboli gialli dell’energia nucleare, che si apre sopra una colonna bianca formata da 12 corpi.
«La si smetta di dire ipocritamente che denaro e armi sono per il popolo ucrino! Il popolo ucraino è palesemente altrettanto vittima di tutto ciò, visto che l’Ucraina è diventata una “merce di scambio” nel gioco geopolitico globale», ha precisato Andrea Gioia.
Al momento è proprio il popolo ucraino che ha pagato il prezzo più caro. Così come l’esercito russo è costretto a difendersi da chi gli viene spietatamente lanciato contro arnato, mandandoli a morte certa. Questo è quello che più d’ogni altra cosa fa soffrire i russi, un cinismo del “blocco occidentale” e del governo ucraino che li può solo far arrabbiare, visto che considerano gli ucraini come loro fratelli. È STORIA, non opinionismo.
Secondo Andrea Gioia l’umanità non è mai stata così vicina alla minaccia di una guerra nucleare. È giunto il momento di agire, prima che sia troppo tardi. E Andrea ha concluso con un appello: «Ci auguriamo che questo flashmob arrivi a tanti in Italia e in tutta Europa, afficnhé lo copino e lo diffondano ovunque! Che sia chiaro qual è la volontà del POPOLO SOVRANO».
COMUNICATO STAMPA