Due minorenni di origine tunisina sono stati arrestati dai Carabinieri di Sasso Marconi; sono ritenuti responsabili dei reati di violenza e\o minaccia a Pubblico Ufficiale in concorso e lesione personali
È accaduto ieri sera, quando alcuni operatori hanno contattato il 112 riferendo che i due, dopo aver assunto alcol e droga, avevano negato loro l’accesso all’interno della struttura per poi andare in escandescenza e commettere gesti autolesionistici. Si tratta di due giovani, di origine tunisina, ospitati presso una struttura per minori non accompagnati della provincia, già noti alle Forze dell’Ordine.
Caos
Piatti rotti, minacce di morte, si lanciavano di corsa contro gli alberi o si colpivano con una sedia, rifiutando ogni cura medica per le ferite riportate dal personale del 118. Uno dei due ha preso da terra un frammento di un piatto rotto e l’ha passato al suo coetaneo il quale, impugnandolo come se fosse un’arma, lo ha puntato contro i Carabinieri intervenuti che cercavano di avvicinarlo, poi se lo è puntato alla gola. Infine i militari lo hanno immobilizzato con lo spray al peperoncino in dotazione.
Nel frattempo, l’altro minore, incitando gli altri ospiti del centro a filmare con i cellulari la scena, ha colpito due Carabinieri. A fatica sono riusciti a bloccarlo, mentre colpiva con calci e pugni l’auto di servizio. I due adolescenti, dopo aver ricevuto le cure mediche al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, sono stati arrestati. Anche i due Carabinieri feriti si sono fatti medicare e sono stati dimessi con sette e cinque giorni di prognosi.
Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, i due sono stati collocati presso l’Istituto Penale Minorile del Pratello. Al termine dell’udienza di convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia, ha convalidato gli arresti e sottoposto i due minori alla misura del collocamento in comunità.
Situazione complessa
Il tema dei minori non accompagnati impegna particolarmente le forze dell’ordine. Nei giorni scorsi è stato affrontato anche dal Questore di Bologna che ha incontrato il neo-console tunisino Afif Traouli.
Agli inizi di luglio, sono scattate le perquisizioni e gli accertamenti della nelle 15 principali comunità che li ospitano, oltre 200 tra Bologna e provincia. Di “spaccato non tranquillizzante – parla il questore di Bologna, Antonio Sbordone illustrando alla stampa i primi risultati dell’operazione ‘ad alto impatto’ – abbiamo trovato armi e refurtiva, purtroppo i sospetti sono stati confermati“.
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