Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità non è più un atto rivoluzionario, è diventato pericoloso!
Viviamo in un’epoca in cui chi, come noi di ImolaOggi, rende pubblici i crimini dei governi – senza peraltro inventare nulla, ma soltanto rilanciando articoli di Agenzie di stampa e mainstream – denunciando i crimini contro l’umanità degli oligarchi travestiti da filantropi e delle multinazionali – viene sottoposto a restrizioni digitali o accusato di diffamazione e, tra poco potrebbe anche essere imprigionato o peggio, messo a tacere per sempre.
In questo periodo in cui, con il conflitto Nato-Russia, la guerra è arrivata fino in casa nostra – è di ieri l’avvertimento del Cremlino che alcune capitali europee potrebbero essere rase al suolo in caso di ulteriore pericolo per la sicurezza e la sovranità della Russia – non è più possibie esercitare liberamente il sacrosanto diritto di informazione, la libertà di parola, di espressione e di stampa se non si è allineati alla propaganda degli autoproclamati “esportatori di democrazia” senza dover subire, da un lato restrizioni digitali e censura per ogni articolo contro la propaganda e dall’altro correre il rischio di essere fatti fuori.
Armando Manocchia