Liliana Segre: “Non ci si vergogna più dell’antisemitismo”

Liliana Segre

“L’antisemitismo negli ultimi decenni è stato sempre latente. La gente si è solo vergognata di mostrarlo. Oggi non si vergognano più”

“Vengo spesso accusata di vittimismo, sono una delle pochissime testimoni ancora in vita dello sterminio di migliaia di persone tra cui suo padre, i nonni e i cugini per la colpa di essere nati. E allora dopo così tanti anni, stiamo ancora parlando di antisemitismi, di chi è più o meno antisemita o antisionista? Devo dire la verità.. quello che mi resta, nel più profondo di me stessa, è un’angoscia che non si ferma mai”.

Con queste parole Liliana Segre si è espressa, al termine della relazione del Coordinatore nazionale per l’antisemitismo, Pasquale Angelosanto, sui recenti casi di violenza davanti alla commissione presieduta dalla senatrice a vita.

Nella stessa giornata è stata pubblicata anche una sua intervista, rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, dove è tornata sull’inchiesta di Fanpage sui giovani di Fd, che ha portato alla luce estremismi e forme di antisemitismo nelle file del movimento giovanile di FdI. “Io sono molto contenta che la nostra presidente del Consiglio si sia decisa finalmente ad intervenire – ha detto Segre – Penso che lei come persona, anche molto intelligente, abbia riconosciuto che la sua prima reazione fosse completamente sbagliata”.

Al giornalista che ha ricordato come la premier avesse inizialmente attaccato l’inchiesta, piuttosto che “il marcio” emerso, Segre afferma: “E poi, a quanto pare, si è resa conto che, indignandosi per l’inchiesta giornalistica in sé e non per il marcio scoperto, aveva dato l’impressione di preferire tenere segreto tutto questo e non toccarlo”.

Se sia rimasta sorpresa dall’antisemitismo emerso dall’inchiesta di Fanpage sull’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, Segre ha risposto al cronista: “Mi ha abbattuto ma non meravigliato. L’antisemitismo negli ultimi decenni è stato sempre latente. La gente si è solo vergognata di mostrarlo. Oggi non si vergognano più. E rattrista sapere che nel caso della Gioventù nazionale si tratti di giovani”.  rainews.it