Le chiamano auto “ibride” ma sono bombe con le ruote

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Le chiamano auto “ibride” (come le loro teste), ma sono bombe con le ruote

Mentre le auto elettriche cinesi invadono i mercati, negli Usa come in Europa, i governi impongono dazi per contrastarne l’importazione, innescando una guerra commerciale e, a farne e spese, saranno sempre i cittadini.
“La Cina adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare fermamente i suoi diritti e interessi legittimi”, ha detto infatti il portavoce del ministero degli Esteri cinese Li Jian, durante il quotidiano briefing.

Nel frattempo, i veicoli importati dalla Cina si stanno seriamente accumulando nei porti europei, trasformandoli in parcheggi. A causa della sovraccapacità produttiva della Cina – che mira a conquistare un quarto del mercato europeo dei veicoli elettrici – i porti di Anversa e Zeebrugge sono inondati.

Le accise

Traslare le accise dai carburanti alle auto elettriche. Il governo italiano pensa a un piano per non perdere quei fondi che oggi lo Stato recupera da benzina e diesel e che scompariranno con la progressiva elettrificazione dei veicoli. Un adattamento repentino alla nuova mobilità. “Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha già iniziato a lavorare su questo punto” ha dichiarato qualche giorno fa il ministro Giancarlo Giorgetti in collegamento video all’Automotive Dealer Day in corso alla Fiera di Verona.

A parte la questione commerciale ed economica, c’è anche un problema di sicurezza

A Udine una Mercedes ha preso fuoco in garage durante la ricarica, causando danni ingenti. Il condominio è stato temporaneamente sgomberato per verificarne l’agibilità e tutti gli inquilini sono stati fatti uscire in strada.

Una Ferrari ibrida che da Venezia stava raggiungendo Cortina per partecipare alla gara di regolarità ‘Ferrari Cavalcade 2024’, ha preso fuoco all’improvviso. Il conducente ha fermato la vettura e si è allontanato appena in tempo mentre l’auto cominciava a bruciare.

Qualche settimana fa, un enorme incendio è scoppiato in una fabbrica sudcoreana di batterie al litio uccidendo 20 operai. Le batterie al litio bruciano rapidamente e sono difficili da controllare con i metodi di estinzione convenzionali.

Alcune compagnie di trasporto pubblico locale in Germania hanno vietato di portare i monopattini a batteria a bordo di autobus e treni. Lo stop è ormai esteso a varie regioni tedesche. È il frutto di una raccomandazione da parte della Associazione delle imprese di trasporto tedesche (Vdv, Verband Deutscher Verkehrsunternehmen), secondo cui il mezzo elettrico a due ruote è a rischio di esplosioni ed incendi.

Nel Regno Unito nel 2023 undici persone sono rimaste uccise in incendi causati da biciclette, scooter e monopattini elettrici. Roghi che possono essere particolarmente letali perché sviluppano rapidamente una palla di fuoco e perchè le biciclette, abitualmente lasciate in carica durante la notte nei corridoi, possono bloccare quella che potrebbe essere l’unica via d’uscita. Tanto che c’è chi li paragona a “bombe inesplose”. In fase di ricarica “queste e-bike possono raggiungere una temperatura incredibilmente elevata e in pochi secondi che è quasi come avere una bomba inesplosa in casa”.

Auto “green”, un boomerang

Non ha usato giri di parole Carlos Tavares, il numero uno di Stellantis, fra i più grandi gruppi automobilistici del mondo: l’auto elettrica imposta dall’alto rischia di essere un boomerang, sia per la causa ambientale, sia per l’industria automobilistica, sia per la società.

“È un eufemismo definire brutale il cambiamento che viene imposto al settore automobilistico”. Un cambiamento “completamente deciso dall’alto”, ha detto Tavares: “La brutalità con cui il cambiamento viene imposto a questo settore è un eufemismo. È completamente dall’alto verso il basso e completamente brutale. Come facciamo così a proteggere la libertà di mobilità?“

Le ripercussioni sul lavoro

A lanciare l’allarme in Italia è Giorgio Boiani, vicepresidente di AsConAut: “Il successo dell’auto elettrica potrebbe mettere a rischio in Italia il lavoro di 100mila aziende che si dovranno reinventare e dovranno diversificare la propria attività. Considerando cinque addetti ognuna siamo a un potenziale di 500mila posti di lavoro a rischio”.

Ricaricare le auto elettriche è sempre più costoso

La denuncia arriva da Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che ha analizzato l’andamento delle tariffe nell’ultimo anno.
A seconda degli operatori che gestiscono le colonnine sul territorio, il costo al consumo della ricarica passa ad esempio “da 0,60 euro/kWh di inizio 2023 agli attuali 0,65 euro/kWh, con un aumento del +8,3%”, oppure “da 0,56 euro/kWh a 0,65 euro/kWh, con un aumento de +16%”, e addirittura “da 0,58 euro/kWh agli attuali 0,69 euro/kWh, pari ad un rincaro del +19%”, spiega Federcarrozzieri.

L’efficienza

L’erogazione di energia da una batteria è direttamente proporzionale alla temperatura, e durante l’inverno sia gli utenti di automobili che di autobus elettrici devono fare i conti con un’autonomia ridotta rispetto ai mesi più caldi dell’anno.
La situazione è diventata evidente di recente a Oslo, dove circa 130 autobus elettrici si sono fermati a causa delle basse temperature, paralizzando una parte della flotta di Ruter, l’azienda che gestisce i trasporti pubblici nella capitale norvegese.

Le auto elettriche potrebbero inquinare più di quelle a benzina e diesel

A mettere in dubbio l’ecocompatibilita’ delle vetture ‘green’ è uno studio dell’Università norvegese di scienza e tecnologia, secondo cui a fare la differenza sono le modalita’ con cui viene prodotta l’energia elettrica nelle diverse aree geografiche.
Una ricerca del gruppo indipendente Shrink That Footprint, che ha valutato l’impatto delle automobili “verdi” in 20 paesi nel mondo In India e in Cina, le due potenze economiche emergenti, ha rivelato che le emissioni di auto elettriche sono simili a quelle dei veicoli tradizionali.

Secondo Akio Toyoda, amministratore delegato della prima casa automobilistica al mondo, Toyota Motor Co, le auto elettriche non sono ecologiche . I sostenitori dell’elettromobilità non tengono in considerazione il costo della transizione sistemica a tale tecnologia, e il fatto che le auto elettriche, promosse come tecnologia a zero emissioni, in realtà hanno un bilancio ambientale netto peggiore delle auto con motore a combustione, considerati i costi e le procedure di assemblaggio, il mix energetico globale di generazione dell’energia elettrica, e i costi e le dispersioni per la distribuzione di tale energia attraverso le reti.

Più veicoli elettrici produciamo, più salgono le emissioni di anidride carbonica”, ha avvertito l’ad, esprimendo anche il timore che i regolamenti sempre più restrittivi, i costi crescenti e i limiti strutturali rendano l’automobile un bene al di fuori della portata del ceto medio

Infine, nei primi sei mesi dell’anno, le vendite del modello elettrico Q8 e-tron, assemblato nella fabbrica di Bruxelles, sono diminuite dell’8,2%. Potrebbero essere fino a 2600 i licenziamenti che entro il 2025 saranno effettuati dal gruppo Volkswagen nello stabilimento Audi di Bruxelles

Insomma, con l’ideologismo “green”e lo statalismo climatico inquineremo di più, spenderemo il doppio, rischieremo il triplo.. e forse saremo costretti ad andare a piedi.

La Redazione