Chico Forti, con la ‘ndrangheta voleva zittire Travaglio e Lucarelli

Chico Forti

La Procura di Verona ha aperto un fascicolo per indagare su Chico Forti: un detenuto del carcere di Montorio ha riferito che l’ex campione di surf, recluso da oltre un mese nello stesso istituto di pena veronese, gli avrebbe chiesto di contattare qualche ‘ndranghetista per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona.

Secondo quanto riportano il Fatto e il Corriere della Sera , in cambio Forti gli avrebbe promesso un aiuto futuro non appena riottenuta la libertà. In Procura ci si limita a confermare l’indagine: “abbiamo già avvertito – dice il capo della Procura Raffaele Tito – le istituzioni e sentito tutti i possibili protagonisti. Per noi naturalmente non è una fesseria ma non aggiungo altro”.

Allarmato dalla rivelazione lunedì scorso il confidente ha avvertito Travaglio. La Procura ha poi sentito tre testimoni, fra i quali anche un secondo detenuto che ha assistito all’incontro di Forti con colui che avrebbe dovuto prendere contatto con la ‘ndrangheta. Al momento il fascicolo è contro ignoti perchè non è stato ancora individuato il reato. Della vicenda sono stati informati il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la Prefettura di Verona, il Tribunale di sorveglianza e la Dda di Torino. Una delle ipotesi che si avanza sul possibile accanimento contro Travaglio e Lucarelli è il titolo con il quale il giornale dello stesso Travaglio il 19 maggio aveva aperto la notizia sull’ex velista poi imprenditore in Florida scrivendo in apertura “Benvenuto assassino”.  ANSA