Bologna, minore tunisino evade dal carcere del Pratello: “E’ emergenza”

detenuto minorenne

A culmine di una settimana di “episodi critici”, ieri intorno alle 15 un detenuto è evaso dall’IPM “Pietro Siciliani”, il carcere minorile del Pratello. Dalle prime informazioni, si tratterebbe di un minorenne tunisino.
Negli ultimi due giorni, i detenuti hanno dato fuoco a due celle di pernottamento e hanno tentato un’aggressione a danno del Comandante di Reparto, dirigente Paolo Li Marzi.

Domenico Pelliccia e Giuseppe Merola della Federazione Sindacati Autonomi CNPP tornano a chiedere interventi urgenti per migliorare le condizioni organizzative dell’Istituto “che ospita anche detenuti con problematiche che vanno ad aggravare, oltre al aumento della capienza detentiva, dettato dall’apertura di una nuova sezione detentiva avvenuto qualche anno fa”.

Nei giorni scorsi, fanno sapere i sindacalisti, l’incontro con il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, al quale è stato chiesto “un autorevole cambio di passo, sulla situazione generale delle carceri minorili, pur tenendo conto degli sforzi posti in essere dall’Amministrazione, affinché i poliziotti penitenziari non siamo esposti a rischi”.

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All’Istituto Pratello, nei prossimi giorni, saranno assegnate 12 unità di Polizia Penitenziaria, provenienti dai corsi di formazione per allievi agenti “ma bisogna tenere sempre accesi i riflettori sull’istituto bolognese, da sempre un sano baluardo di legalità e trattamento” concludono Pelliccia e Merola.

Ad aprile, i poliziotti avevano scoperto un buco nel muro, abbastanza largo e profondo da far pensare a un piano di evasione. L’ultima fuga risale a settembre del 2023, quando un detenuto è saltato in un cortile della struttura per poi scappare, ma è stato riacciuffato dalla Polizia penitenziaria.

“Al Pratello – continuano i sindacalisti – il personale di Polizia Penitenziaria, capeggiati dal dirigente Paolo Li Marzi – è costantemente esposto a rischi, per condizioni organizzative e strutturali inaccettabili. Rivendichiamo – concludono – risposte autorevoli all’altezza delle nostre ataviche rivendicazioni. Auspichiamo che il detenuto evaso venga quanto prima assicurato alla Giustizia e, nel frattempo, Governo e Istituzioni aprano una riflessione politica sulle sorti degli Istituti Penali per Minorenni. Non è più tempo di attese. Intervenga il Prefetto”.
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