Roma, 26 giu. – “Non intendo sostenere una tesi diversa per chiedere un ruolo che all’Italia spetta di diritto. Siamo un Paese fondatore, terzo membro per popolazione, terza economia e seconda manifattura, abbiamo riguadagnato una stabilità politica e solidità economica che ci hanno permesso di scrollarci di dosso i troppi pregiudizi di cui eravamo vittime.
Mi auguro che si possa agire con compattezza e gioco di squadra” per far sì che “l’Italia sia rappresentata al meglio, per avere ciò che spetta all’Italia come nazione” non come governo.
Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue.”Non sempre” questo ruolo è stato “adeguatamente riconosciuto” ma dai cittadini è arrivato un “messaggio chiaro, non bisogna farlo cadere nel vuoto”.
In Europa dopo il voto “si sceglie di aprire uno scenario nuovo” e la “logica del consenso viene scavalcata dalla logica dei caminetti in cui alcuni vogliono decidere per tutti”, con una sorta di “conventio ad excludendum in salsa europea, che a nome del governo non intendo condividere”.
Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue.”Dobbiamo dimostrare di avere compreso gli errori del passato e di avere massima comprensione del voto espresso dagli elettori” ha aggiunto. In Europa si sta costituendo una “maggioranza fragile e destinata ad avere difficoltà”, ha sottolineato la premier, ed è un “errore importante per un’Europa che non sembra comprendere la sfida che ha di fronte o la comprende e preferisce dare priorità ad altre cose”. (askanews)