PECHINO, 21 GIU – La vendita di armi da parte degli Stati Uniti “alla regione cinese di Taiwan viola gravemente il principio della ‘Unica Cina’ e le disposizioni dei tre comunicati congiunti sinoamericani”, oltre a danneggiare i legami bilaterali, e la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan.
Condannando l’ultima fornitura di mini-missili e droni da 360 milioni di dollari annunciata dal Pentagono, il portavoce del ministero della Difesa cinese Wu Qian ha accusato gli Usa “di usare il denaro guadagnato con fatica dai taiwanesi per alimentare il proprio complesso militare-industriale e di non esitare a trasformare Taiwan in una polveriera”. (ANSA)
PECHINO, 19 GIU – Gli Stati Uniti hanno dato il via libera alla vendita di armi a Taiwan per 360 milioni di dollari, tra mini-missili e droni. L’Agenzia per la cooperazione e la sicurezza della difesa del Pentagono ha riferito che l’operazione “contribuirà a migliorare la sicurezza dell’isola e aiuterà a mantenere la stabilità politica, l’equilibrio militare e il progresso economico nella regione”.
La vendita, destinata ad alimentare le proteste della Cina, include i ‘mini-missili’ munizioni antiuomo e anti-armatura Switchblade 300 e le relative attrezzature” da 60,2 milioni di dollari, e droni Altius 600M-V da 300 milioni, ha precisato l’agenzia. ANSA