Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Nicolas Matias Del Rio, il corriere 40enne residente ad Abbadia San Salvatore (Siena) di cui non si hanno più notizia dal 22 maggio: ci sono due fermati
L’ultima volta, Del Rio, di nazionalità argentina, era stato visto a Castel del Piano, sull’Amiata (Grosseto), mentre stava facendo una consegna di borse di lusso. I due fermati, bloccati qualche giorno fa, sono un uomo di origine albanese di 33 anni e un turco di 42: i reati loro contestati sono rapina e danneggiamento a seguito di incendio del camion del corriere, ritrovato bruciato il 24 maggio in un altro paese della Maremma, Roccalbegna. E’ caccia ai complici.
Cresce l’ansia per la sorte del corriere scomparso
Altri componenti della banda che presumibilmente avrebbe svaligiato il camion del corriere sono attualmente ricercati. Il carico trasportato dal 40enne di origine argentina era composto da borse prodotte da pelletterie del polo della moda di lusso sull’Amiata, valore di quasi 500mila euro. Le scatole che contenevano la merce erano state trovate vuote, durante le ricerche successive alla denuncia di scomparsa del 22 maggio, a circa 500 metri dal mezzo bruciato: di Nicolas Matias Del Rio ancora nessuna traccia.
L’albanese è stato arrestato dai carabinieri all’aeroporto di Roma Ciampino, mentre stava per imbarcarsi su un volo per Tirana. Il turco è stato invece fermato ad Arcidosso (Grosseto). Secondo l’ipotesi degli inquirenti farebbero parte di un’organizzazione non nuova a colpi del genere. A coordinare le indagini il pm Giovanni De Marco. Fissata l’udienza di convalida del fermo. www.tgcom24.mediaset.it
Ma cosa è accaduto il 22 maggio?
“Mercoledì sera – ricorda de Cicco a La Nazione – era andato a ritirare le borse finite in un’azienda di Casteldelpiano. Normale routine. All’uscita dalla fabbrica, dopo aver caricato il materiale, Nicolas è stato avvicinato da un signore che si qualifica come un dipendente di un’altra azienda amiatina che effettua trasporti per le ditte artigianali della zona. Dice di essere in difficoltà perché ha avuto problemi per la consegna di quattro colli da effettuarsi in una pelletteria di Piancastagnaio”.
“Per questo chiede a Nicolas – sempre secondo il racconto del titolare – il favore di portare alla ditta il materiale richiesto. Nicolas mi ha telefonato chiedendo il mio parere. Lì per lì ho trovato la richiesta accettabile, vista la quantità dei colli da consegnare. Poi però di soprassalto mi sono ricordato che la ditta in questione non esisteva più a Piancastagnaio da circa un anno. Ho immediatamente richiamato, Nicolas al cellulare ma di lui ormai nessuna traccia. Non mi è restato che avvertire i carabinieri”.
Il giallo della telefonata
L’ultima traccia è, dunque, nelle celle della telefonia a Santa Fiora. Proprio su una telefonata al suo datore di lavoro si appunta l’attenzione degli investigatori. Dopo aver caricato borse per il valore di 500mila euro, il 48enne ha chiamato il titolare della ditta, che è a Piancastagnaio (Siena) dicendogli che delle persone volevano parlare con lui. Si sarebbero detti dirigenti di un’altra azienda e chiedevano se il corriere potesse fare per loro una piccola consegna. Il datore di lavoro dello scomparso ha dato il suo consenso, ma poi ha realizzato che l’azienda citata nella telefonata era stata chiusa da tempo. Ha provato a chiamare il suo corriere, il 48enne, per chiedere chiarimenti ma da allora il telefonino è spento.