La proposta di Putin per risolvere la crisi in Ucraina “mi sembra più un’iniziativa propagandistica che una reale ipotesi di negoziato”. Nel giorno in cui in Svizzera si apre la Conferenza di pace (ma senza la stessa Russia e senza la Cina), Giorgia Meloni liquida così la proposta di trattativa avanzata da Mosca. Al summit di Burgenstock al momento l’Italia è rappresentata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che però potrebbe essere raggiunto domani dalla presidente del Consiglio, che oggi si è trattenuta a Borgo Egnazia al termine di un G7 che definisce “un successo”.
“La Russia – ha ricordato – ha unilateralemente annesso quattro regioni e a oggi non le controlla per intero: se la proposta di Putin è siamo disposti a una trattativa se l’Ucraina riconosce l’invasione e cede le parti di quelle regioni sotto il suo controllo … non mi sembra particolarmente efficace la proposta di dire all’Ucraina che si deve ritirare dall’Ucraina”.
Dunque si procede con il sostegno a Kiev, ribadito dal G7 che ha sciolto il nodo dell’utilizzo dei profitti derivanti dagli asset russi congelati. Sempre a proposito di Kiev, Meloni dice di non essere “preoccupata” di un cambio di rotta degli Usa in caso di vittoria di Donald Trump, “fermo restando che preferisco non entrare a gamba tesa nelle elezioni degli altri Paesi”. Askanews