L’Europa è chiamata ad adottare risposte “urgenti” sul mercato del lavoro, sulla concorrenza sleale dall’estero e sul quadro geopolitico, mentre il ritmo dell’innovazione tecnologica e del cambiamento climatico “stanno accelerando e siamo sempre più esposti al peggioramento delle relazioni internazionali. Queste decisioni saranno anche rilevanti dal punto di vista politico e finanziario. E potrebbero anche richiedere un livello di cooperazione mai visto prima tra gli Stati membri e l’Unione Europea”.
Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio e della BCE, Mario Draghi nel suo intervento alla cerimonia in cui gli è stato conferito il premio “Carlos V” dal re di Spagna Felipe VI, presso il monastero di San Jerónimo de Yuste. Draghi ha anticipato diversi aspetti chiave della sua relazione alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che gli ha conferito un mandato per analizzare il tema della competitività in Europa. “Delineerà una politica industriale che punti agli obiettivi chiave per i nostri cittadini europei”, ha spiegato. L’intervento era intitolato “una strategia industriale per l’Europa”.
Il rapporto, ha proseguito Draghi, suggerirà politiche “che punteranno innanzitutto aumentare la produttività, preservando la competitività delle nostre industrie nel mondo e la concorrenza in Europa. E anche a continuare la decarbonizzazione delle nostre economie in un modo che porti a minori prezzi dell’energia e maggiore sicurezza energetica”
Punterà anche a “riorientare la nostra economia in un mondo meno stabile, in particolare sviluppando capacità nel settore della difesa e una politica commerciale che possa rispondere alle nostre necessità geopolitiche, riducendo le dipendenze verso paesi su cui non possiamo fare più affidamento. E come ho detto all’inizio del mio intervento – ha proseguito Draghi – mantenere alti livelli di protezione sociale e di redistribuzione in Europa è una questione non negoziabile”.
“Voglio ribadire che combattere l’esclusione sociale sarà fondamentale, non solo per preservare l’equità i valori dell’equità della nostra opzione ma anche per rendere un successo il nostro percorso verso una società più tecnologica”. E secondo Draghi oggi la fonte maggiore di disuguaglianza è la disoccupazione. Su questo “storicamente politiche macroeconomiche ben disegnate sono state la risposta” giusta.
“Oggi – ha concluso Draghi – questi passi appaiono impegnativi. Ma sono fiduciosi che abbiamo la determinazione, il senso di responsabilità e la solidarietà per compierli, per difendere la nostra occupazione, il nostro clima, i nostri valori la nostra inclusione e equità sociale e la nostra indipendenza”. Askanews