Roma non sta permettendo di avere i risultati definitivi delle elezioni Europee 2024. Lo dicono i numeri
(www.romatoday.it )- Alle 9:55 di oggi, lunedì 10 giugno, a livello nazionale erano arrivati i dati di 60.647 sezioni su 61.650, con 1.003 sezioni che ancora non hanno dato il conteggio complessivo dei voti. A Roma, alla stessa ora, erano state completate 1.622 sezioni su 2.599: ne mancano ancora 977. Un problema al sistemo informatico ha mandato in tilt i seggi e, di fatto, costretto presidenti e scrutatori a rimanere nelle sezioni fino alle 4 di notte.
Sistema informatico in tilt
Dopo la chiusura delle urne alle 23 è cominciato, domenica 9 giugno, lo spoglio delle schede elettorali. Una volta terminato, bisognava inserire i risultati nel sistema informatico. Peccato che, come verificato da RomaToday, il software abbia registrato rallentamenti che non hanno permesso, di fatto, lo svolgimento di questo passaggio fondamentale. Questo ha comportato un vero e proprio caos e l’impossibilità di avere, in Italia, il dato finale sulle Europee 2024.
Cosa è successo
Appreso dei malfunzionamenti, il dipartimento trasformazione digitale e le società incaricate di Roma hanno cominciato verificare e monitorare la situazione per trovare una soluzione. Come anticipato, nella mattinata di oggi, lunedì 10 giugno, i dati definitivi non erano ancora arrivati.
Disastro senza precedenti
I sindacati Fp Cgil Roma Lazio e Uil Fpl Roma Lazio hanno diramato una nota nella quale si parla di “disastro senza precedenti”. Il personale coinvolto nelle elezioni e in altri servizio “sono stati letteralmente sequestrati e hanno dovuto rimanere presso i seggi elettorali fino a tarda notte in quanto non era possibile inserire i risultati dello spoglio a causa di un problema tecnico sul sistema informatico, ricevendo disposizione di attendere presso il seggio la risoluzione del problema”. Insomma, nessuno poteva andare via finchè i risutati “cartacei” non venivano trasmessi a livello informatico.
Nel cuore della notte visto che i problemi non venivano superati, “è arrivata la comunicazione, da parte del dipartimento responsabile, di consegnare il materiale elettorale e i risultati presso la fiera di Roma per poi effettuare successivamente l’inserimento dei dati a sistema quando poi il problema tecnico verrà risolto. Una decisione che sarebbe dovuta arrivare ore prima, invece di lasciare il personale per più di venti ore presso i seggi” dicono i sindacati.
Problemi già da venerdì 7 giugno
Antonio De Santis, consigliere della lista civica Raggi ed ex assessore al personale di Roma Capitale, racconta a RomaTodai di aver denunciato questi problemi “già da venerdì 7 giugno. Non possiamo accettare che una città che ha un peso come Roma dal punto di vista dell’esito delle elezioni non abbia ancora le preferenze, unico caso in Italia – dice – alle 5 del mattino una lunga fila di automobili si è incolonnata per portare fisicamente le schede alla fiera di Roma. Una gestione del tutto deficitaria per un evento che non è certo arrivato all’improvviso. Pongo l’accento – continua – sul fatto che manchino ancora i voti ma anche e soprattutto sul supplizio al quale sono stati sottoposti tutti i dipendenti coinvolti nelle operazioni di voto”.
Seggi che non esistono
Una lettrice di RomaToday, impegnata nel seggio del Liceo Kant, ci ha contattato verso le due di notte di domenica per denunciare “il delirio” nelle sezioni. Oltre ai problemi di inserimento dei dati, “il sistema informativo associa alla scuola Kant seggi che qui non esistono” ci ha detto. Lo scrutinio si era concluso poco dopo l’una ma, per i problemi già descritti, nessuno poteva andare a casa, costringendo presidenti e scrutatori a rimanere “bloccati presso la scuola”.
Esposto alla Corte dei conti
Il capogruppo delal Lega capitolina, Fabrizio Santori, ha annucniato che presenterà un esposto alla Corte dei conti: “La Roma del Pd e del sindaco Gualtieri non ha perso l’occasione per imbastire l’ennesima figuraccia di misura continentale – scrive in una nota – trasformando gli scrutini delle schede elettorali nell’ennesimo flop dei sistemi informatici del Campidoglio. Tutto a scatafascio: un miserabile spettacolo già visto, e subìto, con il sistema sanzionatorio e con quello anagrafico. La Lega ha pronta un’interrogazione urgente per chiedere una verifica interna al primo cittadino con richiesta di accesso agli atti. Vogliamo che siano individuati e puniti i responsabili di quanto è accaduto, e stiamo redigendo un esposto da inviare alla procura regionale della Corte dei conti”.
Il caos era iniziato già nel pomeriggio del 7 giugno ma, questa volta, non per colpa del sistema informatico. Prima della formazione dei seggi i cosiddetti “rappresentanti del sindaco” si erano recati in via Petroselli per ritirare le nomine e i materiali per i seggi. Qui hanno trovato una coda lunghissima. In centinaia sono rimasti sotto il sole e non sono mancati i malori. Parliamo di dipendenti comunali che ad ogni tornata elettorale sono chiamati a presidiare i seggi, trasformandosi, laddove occorre, in presidenti. A loro va anche il compito di chiudere i voti e di portarli poi al seggio centrale. Ma quando c’era da ritirare il materiale c’è stato il caos.