Ci ha provato, ma non gli è andata bene: un 23enne di origini tunisine è stato arrestato dai poliziotti della squadra mobile di Padova per reingresso illegale in Italia
Il giovane era stato già espulso dall’Italia nel maggio 2023 dopo essere stato più volte denunciato fra Padova e Venezia per spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo essere stato trattenuto nel centro per rimpatri di Gradisca ed identificato tramite il Consolato Generale di Tunisia in Milano era stato rimpatriato nel suo paese di origine, a distanza di appena un anno, però, è riuscito a rientrare clandestinamente in Italia.
Credendo di poter sanare la propria posizione, ha contratto matrimonio con una 40enne della Bassa Padovana. Il matrimonio è stato celebrato nel Comune di Pernumia, sulla base del solo documento di identità valido e della presentazione di un nullaosta rilasciato dall’ambasciata che attesta la libertà civile del giovane. Ottenuta la pergamena che ne certificava l’avvenuta unione con cittadina italiana, nonché la comunicazione di ospitalità presso la stessa donna a tempo indeterminato ed il certificato di stato di famiglia rilasciato dal Comune, il 23enne straniero si è presentato allo sportello dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Padova convinto di poter ottenere agevolmente il rilascio del permesso di soggiorno.
Accertata la violazione del divieto di reingresso in Italia e l’assenza di qualsivoglia preventiva autorizzazione del Ministero dell’Interno, i poliziotti della Squadra Mobile lo hanno arrestato. Non solo: una volta convalidato l’arresto, il giudice gli ha applicato anche il divieto di dimora nella Regione Veneto. Gli stessi agenti della squadra mobile hanno già avviato le necessarie circa le modalità e tempistiche con le quali è stato celebrato il matrimonio tra il giovane straniero irregolare e la 40enne italiana. www.padovaoggi.it