Militante di Fratelli d’Italia pestato in autogrill

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“Quel ragazzo era una furia. Mi ha sorpreso alle spalle mentre stavo per entrare in bagno, ha iniziato a colpirmi con tutta una serie di pugni alla nuca e al volto. Mi tirava i pugni e mi spostava il braccio con cui tentavo di parare i colpi. E’ stato terribile, ho avuto davvero paura”. A parlare all’Adnkronos è Federico, militante 23enne di Fratelli d’Italia, aggredito ieri all’autogrill di Montepulciano, sull’autostrada che da Roma – dove era stato alla chiusura della campagna elettorale del partito – lo stava riportando a Bologna, dove abita. Medicato nell’ospedale del capoluogo emiliano, il ragazzo è stato refertato con una prognosi di sette giorni per un trauma cranico.

“Tutto è iniziato intorno alle 20.15, quando con il pullman ci siamo fermati per rifocillarci, di ritorno in Emilia. Mentre stavo andando in bagno, ho intravisto un ragazzo, avrà avuto qualche anno più di me, che mi guardava male. Forse ci aveva visti scendere dal pullman, io poi avevo una maglietta del movimento giovanile di Fratelli d’Italia, non escludo il movente politico. Io rispondo al suo sguardo per capire cosa effettivamente volesse da me e lui mi dice ‘caz. guardi?’ e mi tira un pugno in faccia che mi fa indietreggiare e sbattere la testa contro la porta del bagno. Ma a quello non è bastato, e pure quando stavo a terra, mi ha tirato altri due pugni in testa. A quel punto sono intervenuti i suoi amici, uno dei quali indossava una maglietta con la scritta ‘Osa’, organizzazione giovanile di estrema sinistra, che lo hanno preso di forza strappandogli la maglietta e lo hanno trascinato via di corsa dall’autogrill, fuggendo con una Kia nera e un furgoncino”.

La polizia stradale di Arezzo, intervenuta dopo la chiamata, acquisirà oggi i filmati delle telecamere di videosorveglianza dell’autogrill per identificare l’autore del pestaggio e gli altri – forse cinque – che erano con lui.

All’aggressione ha assistito anche il responsabile della comitiva, dove si trovava il 23enne picchiato. “Io ero in bagno, Federico era dietro di me – racconta Domenico all’Adnkronos – Mentre ero dentro, ho sentito un tonfo assurdo. Mi sono precipitato fuori, ho visto Fede a terra e quel ragazzo sopra di lui, che lo colpiva con dei pugni alla testa. Ho spostato questo, che sembrava fuori di sé, e ho cercato di difendere Federico iniziando a gridare. Quello però gridava ‘Caz.. volete, vi spacco’. Aveva gli occhi rossi, iniettati di sangue, faceva paura. Ha continuato a tirare pugni anche mentre i suoi amici, intervenuti nel frattempo, tentavano di trascinarlo via”.

Sia l’aggressore e i ragazzi che erano con lui, che la vittima e il pullman del partito si sono allontanati prima dell’arrivo sul posto della Polizia Stradale. “Siamo andati via perché Federico col ghiaccio sembrava star bene – spiega il testimone – Eravamo tutti stanchi alla fine di una lunga giornata e abbiamo pensato di riprendere il viaggio verso Bologna dove poi lo abbiamo portato in ospedale”.

(di Silvia Mancinelli – ADNKRONOS)