La democrazia ha assunto una forma sempre piú totalitaria volta a realizzare una societá perfetta, omologata, senza differenze
di Daniele Trabucco – Quante volte ci riempiamo la bocca della parola “democrazia”? Come ha ben scritto Jacob Talmon (1916–1980. Di origine polacca) nella sua celebre opera in lingua inglese “The Origins of Totalitarian Democracy” del 1952 la democrazia é divenuta fondamentalmente liberticida. Anzi, a partire dall’illuminismo questo aspetto si é sempre di piú rafforzato, in quanto essa (la democrazia) ha assunto, ed oggi questo aspetto é evidentissimo, una forma sempre piú totalitaria, o meglio “messianica”, volta cioé, attraverso l’ideologia trans-umana, a realizzare una societá perfetta, omologata, senza differenze, felice.
Detto diversamente, essa é l’espressione di una concezione del mondo, ritenuta superiore alle altre e, dunque, esportabile (con i risultati che abbiamo visto), che attribuisce alla volontá dell’uomo, intesa quale “volontá generale”, il carattere di unica fonte dell’ordine sociale e di origine dei valori e delle norme etiche la cui messa in discussione, ad opera di alcuni Stati (ad esempio, l’abrogazione delle leggi abortiste), porta all’accusa di “torsione totalitaria” proprio in nome della “dittatura dei diritti”.
Caratteristica di questa “democrazia ideologica”, per aggiornare il termine di Talmon, é quella di intendere se stessa come un assoluto con il contestuale rifiuto di ogni norma che trascenda l’uomo. L’unico criterio valido, allora, é unicamente quello della volontá maggioritaria (una regola procedurale divenuta sostanziale) espresso mediante la forma della rappresentanza politica. Non é, peró, questo un sistema “dispotico” che, avendo la pretesa di tenere unito il pluralismo evitando processi centrifughi, crede di essere lui stesso l'”ἀρχή” da cui ogni cosa dipende?
Ogni ordinamento giuridico, invece, per evitare questa deriva totalitaria propria dello sviluppo della moderna concezione di democrazia, per essere veramente tale deve fondarsi sull’ordine metafisico, che é un ordine naturale e non convenzionale, o meglio sull’ordine dell’essere di cui la legge é chiamata a svolgere una funzione ordinatrice. Nonostante si voglia continuare a separare l’ordinamento da quella che Hans Kelsen (1881–1973) definiva “l’ideologia del diritto naturale”, non ci si rende conto che il prezzo da pagare é un diritto “inumano”, ovvero disgiunto dalla realtá e consegnato all’ideologia ed ai mostri che produce.
Prof. Daniele Trabucco – Costituzionalista