Ebrahim Raisi, presidente dell’Iran, è morto nell’incidente che ha coinvolto l’elicottero su cui viaggiava ieri. Il velivolo è precipitato a 20 km dal confine con l’Azerbaigian
La tv di stato iraniana ha annunciato la morte di Raisi e del ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian. A bordo, altre 6 persone. A confermare la notizia anche il vice presidente e attuale presidente ad interim, Mohsen Mansouri. L’annuncio della tv arriva dopo una serie di comunicazioni filtrate nelle ultime ore. Secondo la tv di stato iraniana, sul luogo dell’incidente – raggiunto all’alba italiana – “non” sono stati rilevati “segni di vita”. Quindi, le parole eloquenti di Pir Hossein Kolivand, capo della Mezzaluna rossa: “Con la scoperta del luogo dell’incidente, non sono stati individuati segni di vita tra i passeggeri dell’elicottero”.
L’emittente di stato ha poi diffuso uno screenshot delle riprese video effettuate all’interno dell’elicottero sul quale viaggiavano il presidente Raisi e il ministro Amir-Abdollahian prima che si schiantasse. “Sono martiri”, ha affermato. Anche l’agenzia di stampa iraniana Mehr ha riferito che tutti i passeggeri a bordo del velivolo “sono stati martirizzati”.
L’agenzia Fars ha mostrato le immagini registrate da un drone utilizzato dalla Mezzaluna rossa: si intravedono rottami ritenuti compatibili con i resti dell’elicottero. Una fonte citata dalla Reuters descrive l’elicottero come completamente bruciato. Nel corso delle ricerche, come reso noto dall’agenzia turca Anadolu, un drone speciale messo a disposizione da Ankara ha individuato una fonte di calore nell’area dell’incidente. Su X, alcuni profili non ufficiali hanno iniziato a diffondere foto che sarebbero state scattate sul luogo del disastro: tra la folta vegetazione, spiccano rottami e si vede almeno un corpo. TiscaliNews