Insultata ed attaccata da uno dei migranti ospiti della parrocchia di Vicofaro, dopo avergli chiesto di non lasciare all’aria aperta i propri escrementi
di Giovanni Fiorentino – Questa, stando a quel che riporta il quotidiano La Nazione, la disavventura vissuta nelle scorse ore da una residente del quartiere di Pistoia teatro da anni dell’esperienza di accoglienza di don Massimo Biancalani. E il Comitato dei residenti ha puntato nuovamente il dito contro lo stato di degrado ed incuria nel quale verserebbe la frazione, in risposta alla linea difensiva sostenuta dal legale di don Biancalani durante la discussione del processo che vede il “parroco dei migranti” imputato per inosservanza del provvedimenti dell’autorità (dopo gli ultimi controlli di Asl risalenti ad un anno fa).
Andiamo per ordine: una cittadina che vive nel quartiere pistoiese ha reso noto un episodio spiacevole che le sarebbe accaduto nei pressi della chiesa, dopo aver a quanto pare sorpreso un migrante ad espletare i propri bisogni fisiologici per strada.
“Ho chiesto a uno degli ospiti della parrocchia di non lasciare i propri bisogni per strada – ha raccontato – ma mi ha attaccata”.
Una testimonianza che ha riacceso anche il dibattito sulla sicurezza. Anche perché la storia si sarebbe concretizzata nelle stesse ore in cui il Comitato dei residenti per Vicofaro ha ufficializzato il contenuto di una lettera nella quale si ripercorrono le criticità di carattere igienico individuate da Asl nel recente passato (fra colonie di ratti e condizioni igienico-sanitarie precarie) che metterebbero a rischio la salute degli abitanti della frazione. Criticità che a loro derivano come di consueto dall’attività di accoglienza, visto che nei locali della parrocchia troverebbero posto oltre un centinaio di giovani stranieri senza aver tuttavia a disposizione servizi igienici adeguati. E che non sarebbero ancora state risolte in toto.
“Basta leggere i verbali dell’Asl che affermano come il centro di Vicofaro costituisca un grave pericolo per la salute dei residenti e delle persone ospitate – fanno presente gli esponenti del comitato – a tal proposito citiamo testualmente estratti di alcuni verbali nei quali si dice che sul terreno sottostante la siepe sono state evidenziate tane attive e numerosi escrementi di roditori sinotropi”.
I membri del comitato citano poi un altro verbale nel quale gli operatori di Asl segnalavano “problematiche igienico-sanitarie legate a maleodoranze, dovute alla presenza di deiezioni umane negli spazi esterni della parrocchia di Vicofaro e alla presenza cospicua di mosche e zanzare“.
E hanno infine ricordato come negli ultimi tempi, a Vicofaro, “le risse fra soggetti appartenenti a diversi gruppi etnici e religiosi sono diventati una costante, con episodi particolarmente violenti. Le problematiche di Vicofaro non possono essere ridotte ad una semplice questione di vicinato”.
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