Bernini contestata a Pisa: “Ci hanno impedito di parlare”

Bernini contestata a Pisa

“Questa è la sinistra che parla di libertà di espressione, e che impedisce con le minacce lo svolgimento di iniziative elettorali!”

Alcune decine di studenti dei collettivi universitari e giovani dei centri sociali, sventolando le bandiere della Palestina e urlando slogan contro la guerra, hanno contestato oggi pomeriggio la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, a Pisa per una iniziativa elettorale di Forza Italia. I contestatori hanno raggiunto il bar del centro storico dove era attesa Bernini e hanno impedito ai militanti di Forza Italia di incontrare la ministra.

“Dal 7 ottobre – ha commentato Bernini – il governo ha scelto di garantire a tutti la libertà di espressione senza rafforzare oltre misura i presidi di sicurezza. Eppure questa nostra disponibilità al dialogo non è colta da alcune minoranze rumorose che anche oggi a Pisa ci hanno impedito di parlare e di svolgere il nostro incontro programmato con i militanti”.

“L’iniziativa era prevista in un bar del centro storico di Pisa – ha spiegato il coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, Marco Stella – Quando siamo arrivati, abbiamo trovato decine di studenti con tamburi e bandiere palestinesi che, con il loro fare minaccioso, hanno impedito a simpatizzanti e iscritti di entrare nei locali. Questa è la sinistra che parla di libertà di espressione, e che impedisce con le minacce lo svolgimento di iniziative elettorali, mentre nelle università italiane il ministro Bernini consente il libero dibattito su qualunque tema. Come diceva il presidente Berlusconi, questa è la differenza tra noi e loro”.

“Un nostro dirigente, il coordinatore provinciale Lorenzo Paladini – ha aggiunto Stella – è stato addirittura spintonato e buttato in terra. Siamo preoccupati per questo clima di intolleranza e di violenza, che viene fomentato, in particolare in Toscana dalle forze di sinistra. Ci aspettiamo una condanna unanime di tutti questi gesti che avvelenano il clima politico e il dibattito”.  ADNKRONOS