I veicoli importati dalla Cina si stanno seriamente accumulando nei porti europei, trasformandoli in parcheggi
di Giuseppina Perlasca per https://scenarieconomici.it – Le Monde riferisce che i porti del Belgio stanno affogando sotto una vera e propria marea di auto elettriche cinesi: ‘Alcune sono parcheggiate qui per un anno, a volte di più’. Queste auto, non vendute in Cina, vengono a morire sulla coste europee, probabilmente per non evidenziare l’eccesso di produzione nel loro paese d’origine.
A causa della sovraccapacità produttiva della Cina – che mira a conquistare un quarto del mercato europeo dei veicoli elettrici – i porti di Anversa e Zeebrugge sono inondati.
Una mattina, mentre il sole illuminava inaspettatamente il labirinto di autostrade che conduce a questo braccio remoto del porto di Anversa, in Belgio, un’enorme nave da carico della società norvegese Höegh Autoliners ha scaricato migliaia di auto in uno dei terminali di International Car Operators (ICO), una filiale del gruppo giapponese Nippon Yusen Kaisha. Insieme alla svedese-norvegese Wallenius Wilhelmsen, è uno dei principali operatori del porto di Anversa-Bruges, ed operava con 40 case automobilistiche diverse, prima di essere praticamente monopolizzato dalle case cinesi.
Quartz riferisce che le auto si stanno accumulando nei porti europei ad un ritmo allarmante. I veicoli importati si stanno seriamente accumulando nei porti europei, trasformandoli in “parcheggi”. Le case automobilistiche e i distributori sono alle prese con un rallentamento delle vendite di auto e con colli di bottiglia logistici che rendono difficile alleviare l’accumulo di veicoli nuovi e invenduti.
Alcuni veicoli elettrici di marca cinese sono rimasti fermi nei porti europei fino a 18 mesi, mentre alcuni porti hanno chiesto agli importatori di fornire la prova del trasporto successivo, secondo i dirigenti del settore. Un esperto di logistica automobilistica ha detto che molti dei veicoli scaricati sono rimasti semplicemente nei porti fino a quando non sono stati venduti a distributori o utenti finali.
“È un caos”, ha detto un’altra persona che è stata informata sulla situazione.
Questa è un’altra parte dell’escalation della guerra commerciale tra la Cina e il resto del mondo. BYD sta per mettere in mare una vera e propria flotta di navi trasporto auto per invadere il mondo, ma poi queste auto elettriche non vengono vendute.
Il motivo, probabilmente, è che queste auto cinesi a basso costo sono tali solo se confrontate con il prezzo dei marchi europei, ma, in generale, non lo sono. Per fare un esempio il modello base BYD Dolphin elettrico viene a costrare 32 mila euro, quando un modello base DR, sempre cinese, ma GPL, costa quasi 15 mila euro di meno.
Queste auto non potranno rimanere per sempre nei parcheggi dei porti. Anche ammesso che non ne arrivino delle altre, queste centinaia di migliaia di auto dovranno, in qualche modo, essere vendute, prima che le batterie siano completamente da gettare. Quello che c’è da aspettarsi è che, prima o poi, si tramutino da ondata di parcheggi occupati a ondata deflazionistica di sconti che spazzerà il mercato.
L’unico modo di far uscire queste auto dai parcheggi dei porti è quello di renderle appetibili e, visto il tempo di permanente, l’unico modo sarà quello di concedere dei forti sconti per mettere queste auto su strada.
Il 2025 rischia di vedere una grave guerra commerciale.