Thomas Nuovo è morto a 44 anni. Era malato di tumore: melanoma. Ma per nove mesi il suo dentista non se ne è accorto
Una storia, raccontata da Il Messaggero, per la quale la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio dell’odontoiatra con l’accusa di omicidio colposo e, ora, sarà il giudice a stabilire se ci sia un nesso tra le presunte condotte omissive del dentista e il decesso del paziente.
“Lesione dovuta alla scarsa igiene orale”
Tutto ha inizio il 4 aprile del 2018 quando Thomas Nuovo si presenta nello studio odontoiatrico a sud di Roma lamentando fastidio per un piccolo rigonfiamento della gengiva. Il medico non ha dubbi: si tratta di un’infiammazione dovuta a un’igiene orale non adeguata e per curarla il dentista consiglia un programma di pulizia bimestrale. E così il 44enne torna più volte ma non ha alcun miglioramento al punto che, il 30 luglio, la stessa igienista sospetta che si possa trattare di un tumore e lo scrive nella cartella. Al momento del sequestro del diario clinico da parte dei carabinieri del Nas, però, di quella annotazione non c’è traccia.
Nonostante il parere della sua collaboratrice, però, il sanitario non ravvisa alcuna necessità di consigliare ulteriori accertamenti, suggerisce però al paziente di monitorare costantemente con fotografie la lesione. Il primo ottobre, dopo un’ulteriore radiografia, il dentista esclude la presenza di un tumore. E per i mesi successivi continua a fissare sedute di igiene, fino a che, a ridosso di Natale, non decide rimuovere la lesione tramite laser ma senza disporre alcun esame istologico sul reperto.
Quadro clinico compromesso
Solo il 18 gennaio del 2019, il medico, di fronte a un ulteriore progressione della lesione, lo consiglia di rivolgersi alla clinica odontoiatrica del Policlinico Umberto I dove, tre giorni dopo, a Thomas Nuovo viene comunicato che quella lesione è un melanoma. Dalla nuova diagnosi inizia un calvario fatto di quattro interventi chirurgici, radioterapia e immunoterapia, ma ormai il quadro clinico è compromesso: Thomas nuovo muore il 15 dicembre del 2020.
Secondo il pubblico ministero, il dottore avrebbe cagionato la morte del 44enne «per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia. In particolare – si legge nel capo di imputazione – diagnosticando una gengivite dovuta a un’errata igiene orale (valutazione questa inizialmente plausibile), in assenza di una regressione della patologia nei tempi indicati in letteratura medica odontoiatrica (circa 15-20 giorni), a fronte di un quadro sintomatico perdurante« non avrebbe disposto accertamenti cito-istologici «che, qualora eseguiti tempestivamente, avrebbero rilevato con sensibile anticipo la natura maligna della patologia da cui Thomas Nuovo era affetto, così impedendo che sopravvivesse rispetto alla data del decesso, per un lasso di tempo apprezzabile e significativo».
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