Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha affermato di essere stato “senza alcun dubbio vittima negli ultimi dieci anni di lawfare”, ovvero dell’uso fraudolento dei tribunali a fini politici. Lo ha dichiarato in un’intervista all’emittente radiofonica “Cadena Ser”, pur chiarendo di fidarsi di fidarsi del sistema giudiziario e dei media, ma non degli “pseudo-media”.
“Se vogliamo proteggere la democrazia, dobbiamo tutti rifiutare questo tipo di comportamento”, ha ribadito il leader socialista. Per quanto riguarda le informazioni pubblicate da vari media sulla moglie, Begona Gomez, Sanchez ha contestato i reati di cui è accusata, tra i quali traffico d’influenze, spiegando che “è chiamato a rispondere ad accuse che non sono provate”.
Leggi anche
► Moglie indagata per corruzione, Sanchez: “non mi dimetto”
In merito alla regolamentazione delle notizie false, Sanchez è tornato a evidenziare la necessità di “garantire un’informazione veritiera”. Il capo dell’esecutivo di Madrid ha sottolineato che il progetto socialista “è al di sopra” della sua persona, ma ha ricordato che i socialisti sono stati vittime di una “campagna di aggressioni assolutamente infame negli ultimi mesi”. www.agenzianova.com