“Il danno principale sarebbe quello di immagine, perché nessuno vorrebbe un carcere alle porte delle strutture ricettive-turistiche della zona”
Alcune centinaia di persone hanno partecipato alla manifestazione di protesta davanti all’ingresso dell’ex caserma Camandone di Diano Castello (Imperia) contro il progetto del primo centro di permanenza per i rimpatri dei migranti irregolari previsto in Liguria. Alla mobilitazione di piazza organizzata dal comitato ‘No al Cpr nel Golfo Dianese’ hanno aderito sindaci, amministratori locali, ma anche rappresentanti di categoria e semplici cittadini.
L’ex presidio militare è stato individuato dal ministero dell’Interno come possibile sede di un futuro Cpr in Liguria, Regione al momento priva di tale struttura.
“Ribadiamo che non vogliamo il Cpr nell’ex caserma Camandone e nel Golfo Dianese”, dichiara il sindaco di Diano Castello Romano Damonte, che sul recente incontro col prefetto di Imperia aggiunge: “Ci è stato detto che è una struttura idonea e che può essere adibita a questo scopo. Quando abbiamo indetto la manifestazione sono arrivate diverse smentite, che però hanno dietro alle spalle qualcosa che è rimasto scritto. Dunque, oltre a capirlo bene l’italiano, l’abbiamo anche letto bene”.
“Non possiamo che dire ‘no’ al Cpr, è banale dirlo, ma meno banali sono le motivazioni: – interviene il sindaco di Diano Marina Cristiano Za Garibaldi – da quelle di tipo tecnico a quelle urbanistiche o viabilistiche, sarebbe uno smacco e un danno terribile alla nostra economia territoriale. Il danno principale sarebbe quello di immagine, perché nessuno vorrebbe un carcere alle porte delle strutture ricettive-turistiche della zona”.
Presente alla manifestazione anche il segretario provinciale imperiese del Partito Democratico Cristian Quesada secondo cui “l’unico, finora, ad affermare che non è un’ipotesi concreta del Cpr a Diano Castello è il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il quale generalmente dice cose, e il giorno dopo fa il contrario di quello che dice”. ANSA – foto Ansa