Per i funzionari dell’Unione europea è in arrivo un regalo niente male in vista delle ferie estive: un maxi aumento del salario di base di ben il 18% che scatterà nella seconda metà del 2024
Lo hanno anticipato fonti di Bruxelles al quotidiano Politico. Si tratta di un aggiustamento all’inflazione “una tantum e rappresenta un semestre di aggiustamenti mensili più piccoli assemblati insieme”, spiega Politico. Normalmente, gli adeguamenti sono annuali, ma a causa dell’eccezionale impennata del costo della vita cui si è assistito in Europa negli ultimi tempi, gli aggiustamenti per personale dell’Ue sono fatti ogni sei mesi. Nel 2023, a metà anno c’era stata un’indicizzazione dell’1,8%, che era poi salita al 2,7% a dicembre.
Nelle istituzioni europee lavorano circa 60mila persone, di cui poco più della metà solo nella Commissione Ue. Stando all’ultimo adeguamento del 2023, gli stipendi mensili di base dello staff (ossia al netto dei vari benefit, che per alcune categorie sono decisamente corposi) variano da poco più di 2.400 euro a circa 23.200 euro. Gli incarichi e i salari più ambiti sono quelli del personale amministrativo (indicati con la sigla AD), i veri e propri “eurobucrati”, termine molto usato soprattutto dalle frange più euroscettiche della politica europea.
Solo nella Commissione europea, lavorano 14.663 funzionari AD. L’Italia è il Paese più rappresentato con 1.807 euroburocrati, trecento in più della Francia e oltre quattrocento in più della Germania. Il salario di base più basso per un funzionario AD ammonta a 5.500 euro al mese. Nel 2022 di fermava a 5.130. Questo vuol dire che in due anni, lo stipendio è cresciuto di poco oltre il 7%. Nulla a che vedere con l’ultimo adeguamento pianificato. Che, sempre che sia confermato, scatterà a giugno. Dopo le elezioni europee.
https://europa.today.it