In Francia, Paese con una forte presenza islamica, è già stata approvata la norma che non solo vieta il velo ma anche l’abaya
di Francesca Galici – L’islamizzazione dell’Europa non è più solamente una considerazione soggettiva, ma è una fattispecie oggettiva che giorno dopo giorno si concretizza sotto i nostri occhi. E non solo non facciamo nulla per fermarla ma, addirittura, la incoraggiamo. L’introduzione delle festività non cattoliche nelle scuole ne sono una dimostrazione, al pari dei tanti messaggi pubblicitari che hanno come protagoniste donne velate. E così, mentre da una certa parte politica si cercano di convincere i cittadini che questa è la nuova normalità, dall’altra gli estremisti religiosi esultano per la conquista.
“Mentre la sinistra promuove il ramadan come festa nazionale e il cibo halal nelle mense, io credo sia importante intraprendere la strada opposta, a partire dal divieto di velo islamico nelle scuole”, è la risposta di Silvia Sardone a tutto questo. Agendo concretamente, l’eurodeputato ha presentato una proposta di risoluzione del Parlamento europeo, in cui si afferma che è importante esortare i Paesi membri a vietare l’uso del velo islamico negli istituti scolastici. Nella sua proposta, Sardone aggiunge anche la produzione di “campagne comunicative di denuncia del velo islamico in quanto simbolo di sottomissione e dell’islamizzazione dell’Europa che rappresenta un pericolo per la nostra identità, per i diritti delle donne e per i nostri valori”.
In Francia, Paese con una forte presenza islamica, è già stata approvata la norma che non solo vieta il velo ma anche l’abaya, sia nelle scuole che in tutti gli uffici pubblici. “In considerazione dei numerosi casi di ragazze e donne che subiscono violenze perché non vogliono portare il velo, credo sia urgente una battaglia culturale sin dagli istituti scolastici”, prosegue l’eurodeputato, sottolineando come si vedano sempre più spesso bambine velate nelle nostre città.
“È nostro dovere lavorare in questa direzione per difendere i nostri valori, per garantire i diritti delle donne e difenderle da imposizioni vergognose. Lo ribadisco con forza, il velo islamico è una prigione per le donne e chi lo nega tira uno schiaffo alle tantissime donne che non possono vivere liberamente”, denuncia ancora l’esponente della Lega, che da anni si batte contro il velo.
“Per aver espresso la mia contrarietà contro il velo islamico sono finita sotto scorta ma non voglio indietreggiare: credo infatti che a furia di fare passi indietro su ciò che siamo e sulle nostre tradizioni il rischio sia quello di essere calpestati da una cultura più radicale e identitaria”, conclude Sardone, che avverte sul rischio di veder soccombere i nostri valori.
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