Le proteste contro la guerra a Gaza, diffuse dalla Columbia e Yale alle altre università statunitensi, hanno portato nella notte ad arresti di massa
Almeno 100 manifestanti sono stati arrestati nella notte dalla polizia alla New York University. Secondo i media Usa che riprendono una nota dell’ateneo, nel campus della Yale University a New Haven, nel Connecticut, le autorità hanno arrestato almeno 47 manifestanti. Gli studenti arrestati verranno sottoposti, sostiene l’ateneo, ad azioni disciplinari. La repressione della polizia è arrivata dopo che la Columbia University ha cancellato ieri le lezioni in presenza in risposta agli studenti che avevano allestito accampamenti di tende nel campus di New York la scorsa settimana. (ANSA)
(askanews) – L'”Accampamento di Solidarietà per Gaza” entra nel suo sesto giorno, con i manifestanti filo-palestinesi che ancora occupano i prati della Columbia University. Il movimento nelle Università americane pro palestinesi si allarga e sono molti gli atenei dove si protesta contro Israele e pro Gaza. Studenti e insegnanti, sono stati arrestati nella notte italiana durante scontri tra la polizia di New York e manifestanti alla New York University, dopo che gli agenti sono intervenuti per evacuare una “zona liberata” anti-israeliana, creata da un gruppo di filo-palestinesi.
Proteste contro la guerra a Gaza hanno avuto luogo anche in altre università ameircane, dalla Columbia a Yale, dove numerose persone sono state poste in stato di fermo .I manifestanti hanno allestito diversi accampamenti, con tende e ripari di fortuna, che gli agenti ahnno tentato di rimuovere con la forza.Simili “accampamenti” sono sorti a Berkeley, al MIT e in altri college in tutto il paese.
Alcuni atenei sono stati costretti a sospendere le lezioni in presenza.In un comunicato, la Columbia University ha annunciato che tutte le lezioni si sarebbero svolte virtualmente, a causa di episodi di “comportamento intimidatorio e molesto”.Secondo i vertici dell’università, le tensioni sarebbero state “sfruttate e amplificate da individui non affiliati alla Columbia che sono venuti al campus per perseguire i propri programmi”.