Secondo Blinken, la Cina non può avere un piede in due scarpe, ovvero non può avere rapporti amichevoli sia con i Paesi europei che con la Russia
Il G7 avverte la Cina: non potete dire di volere buoni rapporti con l’Europa e al tempo stesso fornire alla Russia materiali che finiscono per produrre le armi, che distruggono l’Ucraina, uccidono la sua gente e rappresentano una minaccia per l’Europa intera. E’ questo, in una tre giorni dominata dalle grandi crisi internazionali, emerge come uno dei messaggi più forti inviati da Capri dai ministri degli Esteri.
Lo si legge nel comunicato finale, ma lo ha spiegato a chiarissime lettere il segretario di Stato Usa Antony Blinken nella sua conferenza stampa al termine dei lavori. “La Russia non è solo una minaccia all’Ucraina ma lo resterà anche per altri Paesi europei”, ha affermato, e “la Cina non può avere un piede in due scarpe, ovvero non può avere rapporti amichevoli coi Paesi europei e contemporaneamente alimentare la più grande minaccia alla sicurezza europea dalla Guerra fredda”.
“Credo – ha proseguito – che quello che vediamo oggi sia un prodotto delle relazioni tra Cina e Russia. Abbiamo detto chiaramente alla Cina di non fornire armi alla Russia per la sua aggressione all’Ucraina, non abbiamo visto forniture dirette ma sono forniture chiave di componenti” che possono essere usati per sostenere l’arsenale di Mosca, “colpito dalle forze ucraine e dalle sanzioni”.
Gli ha fatto eco pochi minuti dopo anche la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, per la quale i Paesi del G7 sono “completamente d’accordo sul fatto che, se la Cina davanti agli occhi di tutti continua a stringere una partnership sempre più stretta con la Russia, che sta conducendo una guerra di aggressione contraria al diritto internazionale in Ucraina, noi non possiamo accettarlo. Chiediamo alla Cina di esercitare la sua influenza su Putin. In nessun caso possiamo tollerare che qualsiasi Paese al mondo alimenti la macchina da guerra di Putin. Anche questo lo abbiamo fatto capire chiaramente alla Cina, qui, insieme”.
Nel documento finale si sottolinea che “la Cina dovrebbe garantire che questo sostegno venga interrotto, poiché non farà altro che prolungare il conflitto e aumentare la minaccia che la Russia rappresenta per i suoi vicini”.
(ANSA Dell’inviato Patrizio Nissirio)