Il Pd si divide ancora una volta, questa volta nel mirino finisce l’iniziativa della segretaria Schlein di far mettere il volto di Enrico Berlinguer sulle tessere dei dem per il 2024
La sua faccia (o meglio: solo gli occhi, sorridenti) campeggerà sulla tessera e sarà accompagnata – riporta Il Messaggero – da una frase del suo ultimo comizio, quello di Verona del 1984, durante il quale il leader del Pci accusò il malore che lo avrebbe fatto spegnere pochi giorni dopo: “Strada per strada, casa per casa”. Un imperativo, per la segretaria. Con l’obiettivo, nelle urne di giugno, di consolidarsi come prima forza dell’opposizione. Accorciando le distanze da Giorgia Meloni e allungando quelle da Giuseppe Conte, pur senza mettere “asticelle” minime di successo.
Ma la scelta di puntare su Berlinguer ha diviso il partito e soprattutto la costola più cattolica dei dem che protesta per la decisione della segretaria di puntare sul leader del Pci. Pierluigi Castagnetti, ultimo segretario del Partito popolare italiano e fondatore del Pd, si sfoga. “Sono sicuro – dice Castagnetti a Il Giornale – che il prossimo anno ci sarà un’altra foto sulla tessera, altrimenti Pd è progetto morto. Non metto in dubbio la forza del pensiero e il profilo di Berlinguer. Ma il Pd non è prosecuzione del Pci. Siamo altra cosa e non possiamo accettarlo. Nel 2007 il Pd è nato per rappresentare nel panorama politico italiano una novità. Era il superamento di due culture, non il prevalere di un’altra sull’altra. Non siamo il Pci”.
www.affaritaliani.it – foto Partito democratico