PRATO, 15 APR – Ben 46 lavoratori in nero, di cui 28 privi di permesso di soggiorno, 11 sospensioni dell’attività imprenditoriale, 10 imprenditori denunciati, due arresti. E ancora, 107mila euro di sanzioni in materia di lavoro, e 75mila euro di ammende per quanto riguarda la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro a fronte di 37 prescrizioni. E’ il bilancio di una serie di controlli a Prato nei confronti di 16 imprese del settore manifatturiero tessile e dell’abbigliamento gestite da cittadini di nazionalità cinese da parte di un task force composta da ispettori del lavoro, carabinieri, ispettori dell’Inps e dell’Inail della Toscana, con la collaborazione della polizia municipale.
I controlli in provincia di Prato rientrano nell’ambito del progetto Ue “Alt caporalato”. Denunciati 10 imprenditori per reati che vanno dallo sfruttamento, all’occupazione di lavoratori privi di titolo di soggiorno a violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nel corso di una delle ispezioni, due cittadini cinesi, che occupavano otto lavoratori privi di permesso di soggiorno in una confezione tessile, sono stati arrestati per sfruttamento di manodopera straniera irregolare. L’esito, allo stato, è stato un processo per “direttissima”, con convalida dell’arresto e l’applicazione della misura interdittiva del divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per 12 mesi. (ANSA) foto archivio