Rimini, violenza sessuale nell’hotel che ospitava i profughi

polizia

Secondo il racconto della vittima, l’uomo sarebbe entrato con la forza nella sua camera, le avrebbe bloccato i polsi e poi avrebbe cercato di obbligarla ad avere un rapporto sessuale

RIMINI – Una violenza che, stando alla ricostruzione degli inquirenti, si sarebbe consumata in un hotel di Rimini che in quel periodo ospitava profughi sbarcati nel nostro Paese, inclusi i due protagonisti di questa vicenda, avvenuta nell’aprile del 2023. A seguito delle indagini condotte dagli agenti della squadra mobile di Rimini, nel registro degli indagati è stato iscritto il nome di un cittadino pakistano di 31 anni, difeso dall’avvocato Gianluca Tencati del foro di Rimini. Deve rispondere di due distinte accuse: violenza sessuale e minacce. Il sostituto procuratore Luca Bertuzzi, dopo aver concluso le indagini preliminari, ha presentato una richiesta di rinvio a giudizio e il giudice ha già fissato l’udienza preliminare: si svolgerà il 17 settembre prossimo.

Teatro della vicenda un albergo di Rimini, che nella primavera del 2023 era stato messo a disposizione di stranieri arrivati in Italia e richiedenti asilo. Proprio lì, in quell’albergo, sarebbe avvenuta la conoscenza tra il cittadino originario del Pakistan e la ragazza straniera. Quest’ultima ha raccontato ai poliziotti che il pakistano avrebbe iniziato a farle una corte molto serrata, ma che lei aveva sempre respinto sue avance rifiutandosi categoricamente di avere una relazione con lui. Opposta la versione del 31enne, che nel corso dell’interrogatorio ha spiegato come tra lui e la donna fosse nata una storia d’amore, documentata anche da alcune foto che li avrebbero ritratti insieme.

L’episodio finito sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti si sarebbe consumato proprio in una delle camere della struttura ricettiva, quella in cui alloggiava la donna. Nonostante il suo rifiuto, il pakistano si sarebbe introdotto nell’alloggio e – sostiene la vittima – dopo averla immobilizzata, avrebbe cercato di violentarla, facendola scoppiare in lacrime e quindi desistendo dal suo scopo.

Dopo quell’episodio, l’uomo sarebbe tornato nuovamente a bussare alla porta della camera della ragazza, minacciandola e dicendole che se si fosse azzardata a parlare con qualcuno, l’avrebbe ammazzata. Dopo alcuni giorni, trascorsi nel terrore di un nuovo incontro con il pachistano, la donna aveva trovato il coraggio di raccontare tutto, presentando denuncia in Questura.  www.ilrestodelcarlino.it