Medici legali che ballano e cantano davanti un cadavere. Una sessione sopra le righe di ‘Live Autopsy’ si è consumata durante un corso di formazione della Società italiana di medicina legale
La canzone? ‘Gioca Jouer’ di Claudio Cecchetto. Il video ormai diventato virale ha fatto scoppiare la bufera sui social. Alcuni medici legali si sono subito dissociati, hanno chiesto spiegazioni e annunciato di voler chiedere provvedimenti disciplinari da parte del ministro della Salute, Orazio Schillaci e del presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.
Il ballo dei medici legali che durante un’autopsia, a un corso di formazione, danzavano davanti al cadavere “è un comportamento disdicevole anche se fatto all’estero. Ma ci sono colleghi italiani coinvolti. Nessuno si immaginerebbe di ballare in un’aula didattica o autoptica. Credo che la professione meriti rispetto e ci voglia anche rispetto nei confronti dei cadaveri. Dal parte degli Ordini dei medici ci sarà una valutazione deontologia sul comportamento dei professionisti coinvolti“, dice Anelli all’Adnkronos.
“Il comportamento ripreso nel video è riprovevole ed estraneo alla cultura medico legale. Le autopsie, al pari degli interventi chirurgici, sono realizzati da specialisti del settore e il comportamento deontologico dei medici legali italiani è da sempre improntato al massimo rispetto della dignità del cadavere e dei parenti“, afferma in una nota Francesco Introna, presidente della Società italiana di medicina legale (Simla).
“Ci preme precisare – aggiunge il presidente Simla – che il corso a cui si fa riferimento non è stato organizzato né patrocinato dalla Società italiana di medicina legale. Si trattava di un’esercitazione didattica svolta all’estero e non di un’autopsia giudiziaria”. I corsi di formazione ufficiale di Simla sono organizzati esclusivamente sul territorio nazionale, mentre “l’esercitazione ripresa nel video si è svolta all’estero”, puntualizza la società scientifica.
“Abbiamo appreso queste notizie questa mattina dai media – sottolinea Franco Marozzi, vicepresidente e responsabile comunicazione della Simla – e non solo esprimiamo il nostro dissenso, ma oggi stesso prenderemo posizioni ufficiali. Oggi tutto il direttivo Simla è a Roma per la Consensus Conference relativa alla valutazione medico-legale delle menomazioni all’integrità psico-fisica comprese tra 10 e 100 punti di invalidità permanente, e approfitteremo di questa singolare coincidenza per affrontare la questione”. ADNKRONOS
Di cosa ci meravigliamo? Una intera classe che ha obbedito puntualmente agli ordini di governo la pandemia. Che ha negato cure obbligatorie ed assistenza domiciliare. Che ha imputato al covid migliaia di morti dovute alle cause più disparate. Che si è prestata senza senza remore al piano di vaccinazione forzata. Dovremmo aspettarci altro?