“Quest’anno, il 2024, segna il momento in cui in Europa il numero di persone anziane (over 65) supererà il numero di bambini e adolescenti (di età inferiore a 15 anni), con implicazioni significative sulla politica sanitaria. Si vive sempre più a lungo, in parte grazie a una migliore assistenza sanitaria. E si stima che entro il 2050 l’Ue ospiterà circa 500mila persone di età pari o superiore a 100 anni. Immaginatelo: mezzo milione di centenari in Europa entro i prossimi 26 anni“, ha detto Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’Oms per l’Europa, in un’intervista all’Adnkronos Salute in occasione della sua visita in Italia per celebrare il 20esimo anniversario dell’Ufficio Oms di Venezia.
“Almeno la metà della nostra salute è determinata dai fattori sociali ed economici (come istruzione, alloggio e reddito)”, ricorda Kluge. E con l’aumento degli over 65 che popoleranno sempre di più la regione, e il grande ‘sorpasso’ sui giovanissimi, “prevenire situazioni di cattiva salute nell’arco della vita di una persona è fondamentale se vogliamo alleggerire la pressione sui nostri servizi sanitari sovraccarichi. E questo ci impone di affrontare le disuguaglianze sanitarie, sociali ed economiche in tutta la regione europea. Gli ultimi due decenni le hanno viste crescere. I ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. E i nostri sistemi sanitari finanziati con fondi pubblici faticano a tenere il passo con la domanda” di prestazioni “che aumenta e con risorse inadeguate”.
“Molti più anziani vivono non solo in condizioni di salute precarie evitabili, ma anche in case e quartieri poveri, altro fattore evitabile, lottando per riuscire sbarcare il lunario e scegliere tra” bisogni primari come “l’acquisto di medicinali e il riscaldamento della propria casa”, conclude il direttore di Oms Europa, ricordando l’impegno su questo fronte dell’Ufficio Oms di Venezia, che “negli ultimi 20 anni ha prodotto evidenze su cosa dobbiamo fare per ridurre privazione e povertà, e su come farlo”. ADNKRONOS