“Recuperare seconde dosi mancate e proteggere soggetti a rischio come insegnanti e operatori sanitari”. Il ritorno del morbillo in Italia, con 86 casi segnalati a marzo (aumentati del 150% rispetto ai 34 di gennaio) per un totale di 213 da inizio 2024, “non vede altra opzione se non la vaccinazione”.
Per Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, c’è “la necessità di promuovere campagne per ripristinare la protezione vaccinale. Serve informazione – spiega commentando l’ultimo bollettino diffuso dall’Istituto superiore di sanità – e serve un impegno proattivo da parte dei Dipartimenti di prevenzione”, una ‘chiamata’ alla vaccinazione per le categorie a più alto rischio di contagio.
Oltre a proteggere i non vaccinati, secondo l’esperto occorre “recuperare le seconde dosi mancate per quanto riguarda i giovani”, mentre “fra gli adulti bisogna puntare ai soggetti più esposti, come insegnanti e operatori sanitari“. “Sicuramente vediamo una situazione legata al calo della copertura vaccinale”, sottolinea Pregliasco. “Essendo il morbillo una malattia con un indice di trasmissibilità R0 molto alto (ogni caso ne può generare 13-15), e avvenendo il contagio attraverso il respiro, l’unica strategia – insiste il medico – è la vaccinazione”. ADNKRONOS