“Per un 25 aprile sereno è necessario chiarire subito che non c’è spazio nel corteo per chi attacca ex deportati e nega pagine della Resistenza ebraica”
MILANO, 02 APR – “Al presidente Anpi chiedo: faccia il possibile per fermare gli insulti a Liliana Segre e alla storia della Brigata Ebraica. E non dimentichi gli ostaggi”. Lo sottolinea in una nota Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano che commenta le parole pronunciate da Primo Minelli, presidente Anpi Milano in un’intervista. “Leggo con sorpresa le parole del presidente Primo Minelli, nella sua intervista a Repubblica parla di ‘Cessate il fuoco ovunque’ – prosegue -. Una opinione legittima, ma che non credo rappresenti la pluralità dei partecipanti al 25 aprile, a partire da quella degli amici ucraini che con noi marciano per ricordare i loro caduti nella guerra di Liberazione.
Con noi della Brigata Ebraica si era sempre parlato di legare il ‘Cessate il fuoco’ a Gaza alla liberazione degli ostaggi, e il presidente Minelli si era detto assolutamente d’accordo. Ora la liberazione degli ostaggi non è citata nell’intervista. Speriamo sia solo una dimenticanza”.
Davide Romano spiega poi come negli ultimi giorni “sono emerse nuove criticità: l’attacco a Liliana Segre da parte dell’Api (Associazione Palestinesi in Italia) e la critica alla legittimità della Brigata Ebraica da parte di Franca Caffa – conclude -. Chiediamo che ci sia una chiara condanna di quanto detto da queste persone da parte del Comitato organizzatore del 25 aprile guidato dall’Anpi. Per un 25 aprile sereno è necessario chiarire subito che non c’è spazio nel corteo per chi attacca ex deportati e nega pagine della Resistenza ebraica”. (ANSA)