Donna presa a morsi e stuprata nel Milanese: arrestato marocchino

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L’ha malmenata, morsa sui seni e costretta a subire un rapporto sessuale lo scorso 16 luglio in una strada di Rozzano, nel Milanese, dopo una serata in discoteca. Una «brutale violenza» per la quale Mahboub A., marocchino di 23 anni, è finito in carcere giovedì 28 marzo con l’accusa di violenza sessuale e lesione personali gravi. Il giovane dal Cpr di via Corelli dove era trattenuto su richiesta della questura di Bergamo è stato trasferito al carcere di San Vittore.

Nell’interrogatorio di garanzia con il giudice è rimasto in silenzio. Le indagini dei carabinieri compagnia di Corsico e della tenenza di Rozzano, coordinate dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e dal pm Pasquale Addesso, erano scattate poco minuti la violenza alle 4.30 del 16 luglio quando alcuni passanti avevano fermato in via Lombardia una pattuglia dell’Arma segnalando la vittima seminuda e in stato di choc. Ai militari nella denuncia dopo il ricovero dall’ospedale, da cui è stata dimessa con 21 giorni di prognosi, ha raccontato che dopo essere uscita dal locale in cui aveva trascorso la serata stava tornando a piedi a casa.

«Improvvisamente, sono stata presa alle spalle da un uomo, il quale, dopo avermi tirato i capelli, mi ha trascinato dietro alcune siepi, nascoste rispetto alla strada principale», ha messo a verbale. Al tentativo di reazione l’aggressore l’avrebbe colpita con degli schiaffi e dei pugni al volto, dicendole di stare zitta e poi costretta a subire un rapporto sessuale. Solo l’arrivo di un passante allarmato dalle grida della donna avevano messo in fuga l’uomo.

Già con il primo sopralluogo gli investigatori dell’Arma, agli ordini del capitano Fabrizio Rosati, hanno trovato un cellulare azzurro Huawei ritenuto essere stato perso dall’autore della violenza. Dall’analisi del contenuto sono stati trovati dei selfie Mahboub A. che, comparati con le foto contenute nel sistema Sari, hanno dato un riscontro al 98%. Anche la vittima ha riconosciuto con certezza il 23enne nel confronto fotografico. Inoltre, un testimone, il padrone della casa in cui dormiva all’epoca Mahboub A., ha detto che il suo inquilino gli aveva detto della violenza e insultato la donna.

«La concreta realizzazione dei fatti – osserva il giudice Giulio Fanales nell’ordinanza di custodia cautelare – mette in luce la personalità negativa» del ventitreenne «desumibile dalla sua condotta prevaricatrice e riprovevole, posta in essere nell’ambito di tale grave fatto delittuoso: costui ha infatti picchiato selvaggiamente la persona offesa pur di ottenere un rapporto sessuale contro la volontà della stessa». Prima della notifica del provvedimento del giudice, Mahboub A. era stato arrestato il 26 marzo dai carabinieri di Seriate per una rapina nel comune della Bergamasca.
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