È costituzionalmente illegittima la previsione dell’automatica rimozione dalla magistratura in caso di condanna del magistrato a una pena detentiva non sospesa. Lo ha deciso la Consulta che ha accolto una questione sollevata dalla Cassazione.
Un magistrato era stato condannato definitivamente alla pena non sospesa della reclusione di due anni e quattro mesi per avere apposto – con il consenso della presidente del collegio – la firma apocrifa della presidente stessa in tre provvedimenti giurisdizionali.
In applicazione della norma ora dichiarata incostituzionale, il Csm aveva ‘radiato’ il magistrato che si è rivolto alla Cassazione.ANSA